Matthias Brandes l’equilibrio precario nell’arte e nella vita

Cara Silvia

ho ascoltato il tuo testo autobiografico ‘Come Ho’oponopono ha cambiato la mia vita’ e ti ringrazio. Grazie per la tua sincerità. Ne posso trarre esempio e condividerò il tuo sito per farlo ascoltare ad alcuni amici, quelli che sono in cerca di se stessi, a quelle persone che possono cogliere il bene che trasmetti. Le persone lamentose, incapsulate nella loro sofferenza invece non accolgono… nè al momento potrebbero comprendere un messaggio che invita loro ad assumersi la piena responsabilità per l’esistenza che stanno vivendo.

Sono un pittore da alcuni anni purtroppo vedovo dopo 23 anni di matrimonio con il più grande amore della mia vita. Vivo con i miei figli di 14 e 22 anni. Ne ho viste di cotte e di crude nella mia vita e per quanto ci siano stati anche dolorosi e tragici eventi sento di stare bene di salute (da anni non ho neanche un raffreddore!) e di mente. Mi ritengo una persona serena e già prima di conoscere Ho’oponopono mi sono fatto guidare dalla gratitudine e dall’amore.

The Moon Fairy – Matthias Brandes

 

La meraviglia per il mutamento è la chiave per comprendere la vita. Nei miei quadri anche quando non mi pareva di averne avuto la consapevolezza, cerco praticamente da sempre di esprimere uno stato che chiamerei “l’equilibrio precario.” Anche quando non dipingo persone ma case o pere o navi, dipingo anime “incantate” (e non “nature morte”) in cerca di equilibrio, di appoggio, di relazione con altri, con altro, con il Tutto.

Per la mia crescita devo molto a Filippo Gallerani Falzoni, il fondatore del Rebirthing transpersonale, ho imparato da lui a vivere la mia vita come il lettore di un romanzo, con passione e compassione per il suo protagonista, pagina per pagina… ma anche con distacco.

Ho’oponopono sembra darmi un enorme potenziamento per poter camminare sulla mia strada. Da quando l’ho scoperto sono riuscito a trasmutare il mio ruolo di genitore, che era inconsapevolmente influenzato da quegli atteggiamenti negativi che a loro volta mi avevano fatto soffrire da bambino. Ora vedo i miei figli in un’ottica totalmente differente. Entrambi, proprio per la loro giovane età, si trovano in un momento delicato e cerco, passo dopo passo, di dargli quello che serve per sostenerli nel trovare la loro strada.

Arrivo – Matthias Brandes

Nell’ambito professionale sono successe delle cose inaspettate ma per scaramanzia cerco di non fissarmi troppo su quello che si sta delineando. Il mantra Ho’oponopono mi aiuta a creare un mio equilibrio interiore nell’attesa, senza inettitudine ma anche senza voler forzare troppo gli eventi. Sento che posso avere fiducia nella vita che mi è stata data.

Ho letto decine di testi sul tema ma credo che alle volte non bisogna voler realizzare ad ogni costo quello che attualmente si desidera, e anche il non vivere in una ricerca spasmodica come se avessimo la bacchetta magica. Per tutto c’è un tempo giusto.

Abito in campagna, vicino alla laguna di Venezia. quando cammino fuori osservo l’immenso cielo, guardo come si trasformano costantemente le nuvole e mi meraviglio. Osservo gli alberi come riescono con il tempo a perfezionare la loro forma o quando, per esempio, è stato tagliato un ramo.

Non sono a un livello illuminato di un equilibrio stabile, perenne e beato, sono un apprendista e non un maestro. Vorrei convincere altri con la mia esperienza che la ricerca della perfezione, dell’armonia totale non è un obbiettivo realistico quando si è in cammino. Anzi, potrebbe essere scoraggiante, frustrante. Sono afflitto dai miei dubbi, le mie ansie e paure e talvolta anche da passeggeri stati depressivi. Accetto questi stati d’animo come passaggio necessario. Non fingo, sono sincero con me stesso.

Il cammino… mi immagino di camminare in solitudine nella montagna. Sto salendo un ripido sentiero. È faticoso, ho paura di cadere, sto sudando, sento la stanchezza del corpo. Il traguardo è ancora lontano. Non ho una visione ampia per lungo tempo, vedo solo quello che ho immediatamente davanti, ogni tanto qualche scorcio più in profondità, ma intanto il sentiero sembra di non finire mai… Ma inaspettatamente dietro la prossima curva si apre la vista e vedo tutto il panorama maestoso delle vette o di una ampia vallata. Mi toglie il fiato e il cuore batte. Sono felice di essere arrivato qui anche se il cammino non è finito. La vita la vedo così.

A volte mi chiedo: domani cosa sarà? Non importa io adesso mi sento aperto e fiducioso! Sto tornando da un intenso viaggio in Germania. Ho rivisto la mia mamma, 91enne, e mia sorella, ed è stato veramente emozionante. E là ho concluso un contratto importante con una galleria orientale e ho potuto rincontrare con gioia cari amici e altri parenti.
E poi ore ed ore di viaggio in solitudine. A casa i miei figli si sono impegnati a presentarmi al casa pulita e in ordine, che cari, li amo!!!!

Gioco – Matthias Brandes

Silvia… vedo con entusiasmo e gioia come mi circonda il Bene… cerco semplicemente di “do my best”, certo c’è tanto da fare, non tutto si realizza subito, ci vuole pazienza e perseveranza, ma mai prima la mia vita era così “limpida”, proprio come un fiume.

È tutto un divenire, e la tua storia ne è esempio. Un grande mosaico di cui stiamo raccogliendo i tasselli.. Mi mancano ancora molti pezzi ma il quadro si sta delineando.

Grazie Silvia ti abbraccio e sono felice di essere in sintonia con te!

Matthias

Il sito di Matthias Brandes QUI

La sua pagina facebook la trovi QUI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto