Perdere un genitore è perdere una parte di noi stessi

Con la scomparsa dei genitori ci troviamo improvvisamente soli nel definire il nostro percorso.

Per gran parte della vita le nostre scelte sono state influenzate dalle aspettative dei nostri genitori, sia per soddisfare le loro ambizioni che per ribellarci contro di esse.

La loro morte ci costringe a interrogarci sulla nostra identità: cosa rimane di noi e cosa abbiamo ereditato da loro? Quali tratti desideriamo conservare e quali invece vogliamo abbandonare? La loro assenza ci spinge a esplorare nuovi modi e a ridefinire il nostro rapporto con il mondo.

I genitori sono i custodi delle nostre memorie più intime, i testimoni dei nostri primi passi, delle nostre prime parole e delle nostre prime esperienze.

Con la loro scomparsa perdiamo la possibilità di condividere con loro i nostri ricordi, di chiedere consigli e di ottenere informazioni preziose sulla nostra identità e sulle nostre radici familiari.

Ci troviamo di fronte a un vuoto emotivo, a una sensazione di smarrimento e a una profonda destabilizzazione per la perdita di queste preziose fonti di conoscenza e di affetto senza condizioni.

 

 

Oltre alla perdita delle memorie condivise la scomparsa di un genitore ci priva del nostro ruolo di figlio. Con la loro assenza ci troviamo improvvisamente liberi da questo vincolo ma allo stesso tempo ci sentiamo smarriti e confusi.

Il passaggio dei genitori ci spinge quindi a riflettere sulla nostra essenza: chi siamo senza di loro? Cosa portiamo con noi e cosa abbiamo imparato da loro?

Nonostante il dolore e il grande vuoto per la loro perdita, la scomparsa dei genitori ci apre contemporaneamente a una nuova fase di esplorazione e revisione personale. La loro assenza ci spinge a comprendere il nostro potenziale e a trovare un nuovo equilibrio nella nostra vita.

Affrontare la loro dipartita ci costringe pertanto a confrontarci con noi stessi, iniziando un viaggio di scoperta e di crescita personale che ci permette di onorare il ricordo dei nostri genitori mentre ci obbliga con tenerezza a trovare un senso di pace e realizzazione nella nostra vita.

 

 

Genova 2008 con papà Umberto

Certe memorie diventano più intime e preziose, al di là dei vissuti reali. Perchè ci riportano ai momenti migliori pur privandoci di una parte di noi stessi, del nostro ruolo di figli che si chiude definitivamente nella partenza dei custodi dei ricordi e delle radici familiari.
Ti sento vicino e questo mi fa sorridere, ciao Pà ❤️

 

Umberto Mussini

Genova 30 gennaio 1930 – 9 febbraio 2021

 

 

 

Lui Sa nel Grande Disegno

 

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