Io nell’adesso sono il mio viaggio migliore

 

L’unico vero viaggio verso la scoperta

non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi

ma nell’avere nuovi occhi

Marcel Proust

 

Una lunga e accorata confidenza di una lettrice mi ha fatto fare un’ennesima riflessione sulle scelte che “momento per momento” mettiamo in atto nella nostra vita.

Una saggia amica lettrice, Girasole, le ha già dato la risposta migliore che si potesse. Ma poichè questo sfogo è l’esempio di un meccanismo che talvolta ci impedisce di procedere a causa di blocchi auto depotenzianti, voglio dare anche questa mia che potrebbe interessare altre persone in simili situazioni di stallo.

Sotto il post dove l’amico Giancarlo Gotti racconta come ha scelto di vivere in coraggiosa diretta la propria felicità dando una raddrizzata radicale alla propria esistenza, Flora scrive:

Grazia Silvia per questa testimonianza. Scrivo queste parole con estremo rispetto verso Giancarlo e la sua scelta di vita, ma vorrei sottolineare che non tutti sono in grado di mollare tutto e tutti seguendo la propria strada e vivendo di rendita. Che cosa bellissima questa di vivere di rendita! Ma per quanto ci si prova, solo uno su mille ce la fa!

Leggendo che Giancarlo è guarito dai suoi malanni, mal di testa compreso, grazie alla volontà di conquista della sua indipendenza, non posso non pensare che anch’io soffro di mal di testa, e da ben 40 anni! non posso non pensare che anch’io come tante altre persone soffro di innumerevoli patologie o acciacchi legati purtroppo al tipo di lavoro pesante che da sempre svolgo, ho provato a cambiare si, ma il cambiamento non è stato favorevole per la mia salute.

Non posso non pensare che mollare tutto sarebbe si una scelta, ma una scelta discutibile in quanto sono moglie, madre, figlia e tutto ciò comporta delle responsabilità verso gli altri. Che accadrebbe se all’improvviso decidessi di uscire dalla mia vita e andarmene in qualche terra straniera a godermi il sole, l’aria, la natura? a parte il fatto che non avrei di che vivere, ma poi, che razza di donna sarei se lasciassi la mia famiglia, soprattutto i miei figli privi della mia presenza, della mia rassicurazione e perchè no, anche di quei pochi euro che porto a casa?

Io ammiro le persone come Giancarlo che si sono dimostrate egoiste in senso buono perchè hanno preferito pensare alla propria vita, ma non è così semplice, non per tutti, anzi, diciamocelo chiaramente, non lo è per nessuno! Quando leggo di queste esperienza, lo ammetto, provo una grande invidia! Quanto vorrei poter trovare finalmente la strada giusta per vivere di rendita, starmene a lavorare a casa, curare la mia famiglia, ma soprattutto la mia salute, e dedicarmi alle cose che tanto amo fare e che non riesco mai a fare perchè il tempo per una donna non è mai abbastanza!

E a chi mi dice… basta che te ne freghi di tutti… rispondo, e tu perchè non lo fai? non è facile, lo sappiamo che non è facile. E per quanto riguarda l’allineamento con i propri desideri vorrei dire che oramai sono consapevole che sono solo parole.

Da qualche anno mi dedico quando posso alla lettura di tutti quei “manuali”, sulla crescita personale e sulla legge d’attrazione e all’inizio e per un bel po’ mi sono talmente fatta prendere da questi modi di vivere, (tanto che ho contagiato anche i miei figli), di pensare, di credere, che era proprio così, ci credevo con tutte le mie forze, ogni mio pensiero, ogni mio atteggiamento, facevo di tutto per abbattere le credenze depotenzianti e allinearmi con il mio vero sè, e quindi con la volontà di cambiare la mia vita soprattutto riguardo al lavoro…ma dopo oramai qualche anno senza alcun risultato positivo, sto cominciando ad arrendermi e sto pensando che sono solo parole, e che la vita, quella vera, è altra cosa e ognuno abbiamo la nostra!

Lo so, forse qualcuno leggendo queste righe penserà che non passo proprio per una persona positiva, ma chi se la sente di darmi torto? Grazie

Flora a mio parere all’origine di tutto ci sono le nostre scelte e non possiamo mai dimenticare di averle fatte.

Nessuna direzione che scegliamo di seguire è una pistola puntata alla nostra tempia, e tutto ciò che viviamo adesso è iniziato con una nostra precisa decisione e direzione.

Ognuno di noi, strada facendo, elabora e seleziona quello che è il meglio per se stesso, così crede o almeno così dovrebbe essere. Indubbiamente le scelte precedenti vanno a creare una connessione di (reciproca) responsabilità con tutti gli esseri che sono nella nostra rete relazionale.

Personalmente non credo che la cosa migliore sia azzerare tutto quello che abbiamo fatto solo perchè nei momenti di sconforto ci piacerebbe radere al suolo il nostro passato (comunque scelto, creato, vissuto e goduto). E poi magari immaginare un eventuale futuro affiancandogli cose che riteniamo impossibili, destabilizzanti, troppo complesse e quindi vivere tra frustrazioni e sensi di colpa.

Abbiamo la responsabilità (al100%) di chi siamo adesso e di “cosa e come” la nostra vita è adesso. E solo adesso possiamo raddrizzare quello che ci sembra traballante (o doloroso, duro, impossibile, demotivante, frustrante o nauseante).

“Che tu creda di farcela o non farcela avrai comunque ragione” Henry Ford

Essendo tu, come scrivi, “moglie, madre, figlia” il lavoro migliorativo andrebbe fatto in collaborazione con i tuoi perchè sennò saresti una proprietà a disposizione di “marito, figli e genitori”. E questo stato sarebbe comunque una tua creazione.

Scegliere di comunicare i propri desideri come protagonisti e soggetti della propria esistenza è il valore positivo che i “legami” (definizione abituale data alle relazioni, ma decisamente iconografica) ci donano e contemporaneamente questa chiarezza in noi ci da’ il senso e la forza di sostenere queste relazioni emotivamente, fisicamente ed economicamente.

“Vivere di rendita” è il sogno di molti… ma spesso è anche una definizione ce ingloba un certo sacrificio e un retrogusto. Per chi vive come Giancarlo, oltre ad aver fatto delle scelte a monte, questa definizione è anche sinonimo di “leggerezza e responsabilità”.

Perchè la propria Libertà è una situazione da sostenere anche quando ci si rende conto di non avere il calore di una (propria) famiglia, quell’essere sorretti da un ritmo talvolta “noioso” ma stabile e conosciuto. O quando si hanno destabilizzanti solitudini, che ci sono per tutti, qualunque direzione si possa aver preso.

Spesso in questo “vivere di rendita” ci si legge più magia di quanta ce ne sia. Viaggiare col minimo indispensabile e adattarsi a quello che è la vita che si sceglie è sempre una buona scelta.

Come Giancarlo lo fa con i bagagli, e che io sappia non viaggia nelle comodità o soggiorna al Grand Hotel, alleggerire i propri pensieri, soprattutto quelli che parzializzano e ci fanno rasentare l’invidia (come scrivi e può essere comprensibile) è il miglior lavoro di pulizia che possiamo attuare.

Questo è necessario per far spazio a quel canale divino in cui dici di aver ormai perso fiducia quando scrivi “per quanto riguarda l’allineamento con i propri desideri vorrei dire che oramai sono consapevole che sono solo parole (…) sulla crescita personale e sulla legge d’attrazione (…) ma dopo oramai qualche anno senza alcun risultato positivo, sto cominciando ad arrendermi e sto pensando che sono solo parole, e che la vita, quella vera, è altra cosa e ognuno abbiamo la nostra”.

Noi stessi siamo la legge di attrazione, perchè noi siamo l’antenna ricetrasmittente in perenne azione, e tutto ciò che emaniamo porta a noi vibrazioni correlate che si consolidano nella nostra realtà. Ma la reale e potente vibrazione la emette la nostra Anima… ed è qui che tanti cadono (e si stufano di “crederci”) quando si focalizzano principalmente su desideri come vincere all’enalotto o si immaginano in esistenze di scintillante prosperità economica, come gli americani vogliono convincerci che legge di attrazione significhi e faccia ottenere.

La nostra Anima ha desideri spesso diversi da ciò che crediamo con la mente e con l’ego ma se non siamo sintonizzati sui nostri Tre Sè non possiamo neppure immaginarli…

Che accadrebbe nella tua vita invece che sentirti “schiava” (perdona il termine ma è la sensazione che capto nel tuo scritto, “schiava” di te stessa intendo) di una situazione che ti impone un detestato lavoro, una non ascoltata salute, degli obblighi familiari e poche prospettive di gioia, che succederebbe se ti organizzassi a immaginare che ognuno di voi facesse la propria parte? Hai creato una comunità (la tua famiglia) e come gruppo ognuno dovrebbe essere di reciproco sostegno e collaborazione.

Tutto è nelle tue mani. Tutto ciò che hai è già preziosissimo, e l’hai creato tu, ha solo bisogno di una messa a punto perchè ciascuno di voi possa vivere (insieme o singolarmente) momenti di creatività e benessere. Quelli che ogni essere ha il diritto/dovere di manifestare e procurarsi per sentirsi bene dentro e fuori.

Non credere a me, non lasciarti destabilizzare dalle apparenze di nessuno, non credere in nessun altro che a te stessa e nel tuo personale potere di giungere al meglio del tuo adesso. Momento per momento.

Grazie di aver scritto e grazie della tua apertura sincera, grazie di avermi consentito di fare un esame di coscienza personale.
Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie mentre ti abbraccio con tutto l’amore che so!

 

 

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