I Mutamenti di Daniela Montanari

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Daniela Montanari l’ho  conosciuta al seminario di Mabel Katz a Bellaria. Si è presentata come nostra affezionata lettrice ed è venuta a salutarci alla nostra postazione con un modo educato e attento da bambina un pò guardinga e desiderosa di comunicare il suo esserci con entusiasmo e delicatezza. Una bella sensazione Daniela, un essere senza confini nè definizioni, occhi bellissimi liquidi e profondi. Ci siamo subito intese come due appartenenti alla stessa tribù, parlando qualche attimo di Ho’oponopono e di anfibi, un modo di essere e di porsi, da indossare sempre e con tutto, soprattutto dove non c’entrano e sembra stridano.

Poche settimane dopo con infinita gentilezza Daniela mi ha inviato in una busta il suo libro “Mutamenti” con incollato un post it pieno di parole d’amore, mentre io con infinita poca gentilezza ho passato il libro dalla borsa, alla scrivania al comodino riservandomi di trovare il tempo e il momento giusto di leggerlo perchè sentivo che dentro c’era qualcosa di bello e importante.

E finalmente in questi giorni l’ho letto. Daniela ha scritto una storia – ha scritto mille storie – per arrivare in un punto preciso ma soprattutto per condividere un infinito di tempo e lo ha fatto attraverso decine di racconti, centinaia di sensazioni, migliaia di momenti d’amore, di stupore, di odori e sapori, di fremiti e di ricordi e di sincerità pulite e sconfinate. Una fusione continua di certezze, interrogativi, pulsioni, risposte, azione, pensiero, passato, futuro, un saliscendi di bellezza, come un scivolare su un tessuto di seta grezza e lucente. Ha fatto, facendoci fare, un viaggio in un’Anima universale impastata di ricordi e direzioni morbide e Naturali, un percorso personale dove non si fa fatica a riconoscersi anche se si è vissuto tutt’altro. Perchè lei descrive e scrive in sintonia col Ritmo del Tutto, che guarda con l’anima non con gli occhi o la memoria. E per Anima intendo quel punto di pancia mischiata al cuore e anche un poco alla testa, ma poco, quel che basta a dare un senso e una direzione, perchè la mente spesso non c’entra perchè vuole tradurre le cose a suo modo e non è la maniera che i visceri degli umani di cuore comprendono.

Daniela, scrittrice e attrice e molto altro in Viaggio da sempre, in questo testo bellissimo si butta con la freschezza di una bimba insieme alla saggezza di un’antica sciamana e fa del suo essere donna e femmina e madre e innamorata della vita un inno al creato e alla creazione e all’emozione perchè la Fonte della Vita è….

Daniela sarà a Bologna il 12 aprile all’Agua Cafè per presentare il suo Mutamenti, chi viene con me a conoscerla?

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Mutamenti

Questo libro ha preso forma un poco per volta, giorno dopo giorno perché è vero  che l’ho ideato alle Isole Vergini la scorsa primavera. Lì’, in un paradiso completo, mentre non facevo nulla se non guardare il mare, lì ho scritto tutto quanto questo libro. Nella mente. Minuto dopo minuto vedevo le parole scorrervi a fiumi, poi uscirne; le parole stesse si tuffavano in mare come pesci, e l’acqua era talmente limpida che le vedevo toccare il fondo, poi risalire come bolle di chi nuota in apnea. Ridevano, piangevano, si moltiplicavano. Ed io dietro, immensi bagni in quelle acque calde e cristalline, blu, verdi, e le parole allora mi saltellavano intorno, come girotondi, o meglio, come salva-genti. Io galleggiavo sull’amore, sull’amore che mi lega a te. Tu da qualche parte nel mondo stai cercando di trovare la tua strada ed io, che sono tua madre, non ti ho raccontato ancora tutto. Come fare perché ogni mio pensiero per te non vada perso nell’aria senza prima giungerti? Al mattino presto, in quella crociera che mi ha fatto vedere i mari più belli del mondo, venivo svegliata dai raggi del sole, un sole che non avevo mai visto perché non era il luogo dove sono nata io, dove sei nato tu.

E allora facevo finta di non ascoltare le parole che iniziavano di buon ora a solleticare la mia fantasia. Fingevo che fosse una vacanza come le altre: sole, bagni, e cenette a lume di candela. Ma non mi hanno mollata un secondo, ed io sorridevo, mi voltavo come per salutare segretamente un amante, ce ne accorgevamo soltanto io e lui: io ed il mio nuovo libro. Questo libro.

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I genitori comprendono sempre i figli: perché li vedono crescere,
cambiare, e con essi vedono cambiare il tempo. Non le previsioni del tempo, proprio gli usi, le mode e un poco cambiano assieme, genitori e figli. Mentre, viceversa, non è possibile. Come fai tu a capirmi fino in fondo non avendo visto il lettino dove dormivo quando sono nata? Se tu farai discorsi che io non comprendo andrà comunque, per me, bene. Perché nel non essere concorde c’è una parte che mi aiuterà sempre nel contenere il cambiamento del tempo che passa. Mentre come fa un figlio a capire un genitore, a capirlo veramente, se non ha mangiato alla stessa tavola quei pezzi di torta fatti da una nonna con le mele che, troppo mature, non si sarebbero più potute mangiare crude? Lo dico per te, per quando sarai genitore: lascia che i figli non ti capiscano, lasciali nella loro diversità, poiché sarà la tua salvezza. E nel momento in cui vorranno sapere cercheranno le loro radici, cercheranno te. E sarete salvi entrambi.

La parte che dovrai interpretare tu, e nessuno può sostituirti, è quella di imparare a chiedere aiuto quando hai bisogno: è così che funzionano le leggi dell’Amore.

Se chi ti vede in difficoltà ti soccorre per sua iniziativa, lui compie due parti, e tu nessuna. Non v’è equilibrio. Tu hai bisogno e tu devi chiedere aiuto;  chi può aiutarti presterà la sua opera. Le parti saranno così bilanciate, e l’Amore potrà scorrere liberamente sciogliendo i nodi.  “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Poiché tutti coloro che chiedono riceveranno, tutti coloro che cercano troveranno, A tutti coloro che bussano verrà aperto”. – dal Vangelo secondo Matteo,7,7-11

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La mia non è una crisi mistica, e non sto cercando di fare pace con mondi che conosco appena, ma sono certa che talune letture vadano conosciute: personalmente. Trovo che sia meglio di un balsamo miele-eucalipto leggere le parole di Madre Teresa di Calcutta; o lasciarsi cullare dai racconti di Don Gallo. Se sei di cattivo umore ti consiglio qualche riga, un’occhiata fugace tra le pagine dei loro libri, e ti sentirai subito a casa. Dentro casa. Al sicuro. Protetto. Ricco. Vivo.

Il lasciare che altri ci leggano le favole fa sì che l’interpretazione, la cadenza, il modo di deglutire, i respiri di chi legge cambino la favola stessa attraverso lui ed arrivi a noi mutata. Come il gioco del telefono senza fili di quando si è bambini: un bambino di due anni e mezzo che gioca a palla – diventano due bambini e mezzo che sembrano un pollo.

Proprio ieri ho letto in un libro di Joe Vitale “Nel nostro inconscio, nel nostro bambino interiore trovano spazio tutti, ma proprio tutti, i nostri ricordi. Le persone entrano nella nostra vita perché sono attratte dalle memorie che abbiamo in comune ed è ciò che principalmente ci unisce agli altri, anche se di questo non abbiamo consapevolezza. Ecco spiegato come mai certi legami sono labili e si sciolgono facilmente, mentre altri, più radicati nel nostro profondo, nel nostro non-conscio, risultano più resistenti”.

Bellezza e verità se non coincidono perdono, ognuna, il proprio valore.

Oggi mi sento molto complicata: è come se fosse l’ultimo giorno di qualcosa, ed il primo di qualcos’altro. Non sarò più solo in un modo, ma sarò in un altro. Soltanto che è un mondo che io non conosco, e forse, dico forse, sono spaventata. Di non essere all’altezza, di non sapere cosa fare e cosa dire.

D’altro canto però, amare è un sentire e non un sapere. E qui finiscono tutte le teorie.

Quindi eccoci qui, la libertà. Poter dire và bene, non và bene, no, si, padre, madre. Un figlio. Poter ballare per le strade, piangere, fumare, viaggiare. Leggere quello che ti và. Libertà.

Ti ho fatto un cenno se volevi bere dell’acqua, o un caffè, o se volevi uscire un po’. E’ stato il mio modo timido per farti sapere che vorrei entrare io lì dentro ed essere d’aiuto. Vorrei prendervi in braccio, cullarvi..

In diversi mi hanno detto “ci ameremo per sempre”. A te io credo.

Daniela Montanari

8 commenti su “I Mutamenti di Daniela Montanari

  1. carissima sto leggendo il tuo libro MUTAMENTI , ma senza fretta..lo sto gustando un pò la volta per poterne vivere ogni attimo perchè ogni passo è legato un ricordo , ricordo per l’infanzia dei miei figli, dell’amore , della poesia ..tutto in una vita … mi stai facendo rivivere x la seconda volta il film più bello della vita …la mia vita….. un abbraccio grandissimo
    Maria Piera Pacione

  2. Grazie Silvia Paola, e grazie Daniela, per avermi dato conoscenza della nota introduttiva al libro i “Mutamenti” per avermi regalato un momento, una nota di un libro che “Viene Incontro”, ad un certo punto sono scoppiato a piangere, ho capito che mi sentiva , mi capiva, come io sentivo e capivo Lui, per riconoscerci nell Uno dell’universo, mi riconoscevo nei figli, nel padre, che non sempre si ritiene all’altezza, nei profumi, negli odori, in chiedi e ti sarà dato, nelle piccole cose, di ogni giorno che ti dicono noi siamo qui con Te!
    Mi piacerebbe essere presente a Bologna il 12/aprile/2012 per la presentazione!
    Grazie,grazie,grazie!!!

  3. GRAZIE ormai non mi meraviglia più questo giungere dall’UNIVERSO (nelle sembianze di JOSAIA E LA VOSTRA “BANDA”)risposte a ciò che questa mattina mi oscuravano il mio divenire ecco alla sera leggo le e-mail e trovo la DIREZIONE!!!!!!!GRAZIE

  4. Ragazzi un cenno sull’evento di cui ho scritto in questo articolo: ieri sera a Bologna è stato molto bello e divertente. Delizioso e di tendenza il locale, belli e simpatici gli amici di Daniela e del suo Alessandro. E bello e creativo l’intervento teatrale di Daniela Montanari per presentare il suo Mutamenti. Ribadisco un libro da leggere!

  5. Avevo già avuto il post, l’avevo letto e tralasciato.
    Grazie per avermelo rimandato!! C’è un tempo giusto per tutto.
    Mi ha molto colpito la frase: “Lascia che i figli non ti capiscano, lasciali nella loro diversità, perchè sarà la tua salvezza. E nel momento in cui vorranno sapere cercheranno le loro radici, cercheranno te. E sarete salvi entrambi”.
    Sono sempre stata la figlia ‘diversa’ e ora che loro sono ‘dall’altra parte’ tutto è cambiato. La vita a volte può fare da barriera..
    Maria Luisa

  6. silvia paola@ : ti adoro!
    maria luisa@ : si, lascia che i figli non ti capiscano… fa male a volte, ma se ti spieghi, se spieghi come sei fatto, perchè fai così, perchè no, … non capirebbero, poichè sono anime in discendenza… Grazie!

  7. Siamo al centro dell’essenza del Femminile. E ci si sta un gran bene. La mia parte femminile si sta commovendo e sprizza amore da tutti i pori. Se non mi allontano dal PC, farò la doccia anche a lui, e lui non ha una parte femminile e non capirebbe….
    Non desidero apparire celebrativo, ma non posso fare a meno di ribadire che nella Nuova Terra (E. Tolle docet) la Donna (la D maiuscola non è casuale) dovrà avere, avrà, il ruolo che le spetta da sempre e che le è stato usurpato da un maschio cialtrone e guerrafondaio, pieno fino alla cima dei capelli di dogmi e verità fasulle ammannite per gestire un potere ché altrimenti non avrebbe mai posseduto. Per fortuna tutto questo sta per avere fine e nell’intanto possiamo bearci dello stupore innocente che ci viene suscitato di fronte alle qualità intrinseche del Femminile che ogni volta scopriamo tutto intorno a noi. Da qualche altra parte ho espresso come sia urgente che la Donna si riapproprii del suo ruolo primigenio. Ed il riappropriarsi non è – e non deve essere – un riscatto. Il riscatto presuppone il pagamento di un pegno e l’ammissione implicita di una superiorità che detiene il potere ed a cui va pagato il riscatto. Ciò non è vero, non lo è mai stato, e la Donna ha già pagato abbondantemente il suo riscatto con secoli di sottomissione. E lo abbiamo pagato tutti. Il Femminile ci salverà. L’amore ci salverà. La Madre ci salverà. Desidero, in conclusione, porre in evidenza una frase della brava Daniela Montanari:”…amare è un sentire e non un sapere. E qui finiscono tutte le teorie”. Om Shanti

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