Oggi ho assistito a un miracolo.. anzi a 3!

Parecchio tempo fa ho deciso di scrivere sui miei blog personali solo nel momento in cui avessi avuto qualcosa di importante da comunicare… personalmente. A volte si scrive per stare meglio, per mantenere la propria voce nel mondo, altre per gratificarsi nel condividere le proprie ‘illuminazioni’ e spesso per dire e ridire il già detto. Io lo trovo troppo acrobatico, oltre al fatto che ci vuole il tempo per seguire tutto.

Per chi come me lavora principalmente sul web comunicare è fondamentale, bisognerebbe farlo a prescindere. Questo impegno è utile per mantenere e accrescere la propria visibilità, ad entrare nei primi posti nei motori di ricerca, per stabilizzare la propria opinione/autorevolezza nella nicchia di competenza. Ma se si è sempre presenti su tutto quello che ci interessa o che ci distrae si rischia di non vivere la vita viva, la propria vita quotidiana che non torna più.

E quindi così ho fatto anche se da ottobre-novembre 2016 sono accadute cose importanti nella mia esistenza – notizie che ho condiviso con il mio compagno di viaggio Sandro Flora su 108grani.com/blog, tra cui un trasloco epocale dalla città a una cascina di metà dell’800 sull’appennino romagnolo, la realizzazione molto migliore di ciò che avremmo potuto aspettarci del nostro sogno di vivere in mezzo alla natura! Ora abitiamo in una casa-mamma di montagna, riscaldata solo a legna, e sita al civico, guarda che bel ‘caso’, 108.


E quasi contemporaneamente c’è stata l’uscita del nostro nuovo libro Pulisco Vedo e Agisco Ho’oponopono postmoderno“, nel quale informiamo chi avrà il tempo e la curiosità di leggerci, di una visione del mondo ancora differente di quella che crediamo di sapere, un point of view ben più fondato e concretizzato (da altri) di ciò che si potrebbe immaginare, insieme a un Ho’oponopono concreto e manifesto per essere noi stessi, immediatamente, quell’amorevole azione che ognuno di noi deve e vuole manifestare per fare la sua parte e contribuire a “mettere le cose al posto giusto”.

Un’altra cosa, un altro grande dono ricevuto, che in parte supera le altre belle novità di cui ho scritto sopra, perchè è un presente mi commuove nel profondo, è l’aver ripristinato l’amicizia e il rapporto con il mio ex marito, un essere che ha portato al sublime la bellezza nel mondo esprimendola nel Museo Musicalia dove ha raccolto parte dei suoi antichi strumenti musicali e ‘organetti’ provenienti da tutto il mondo appunto, per un viaggio nel tempo in musica, viaggio che iniziammo insieme quasi 30 anni fa.

E quindi dopo 4 mesi scrivo di nuovo qui perché mi è capitata una storia personale, un piccolo film nel film dell’esistenza che mi ha fatto trepidare, commuovere e soprattutto partecipare con la mia pulizia.

29 marzo 2017:

Stamattina ero sul bus che mi portava in stazione dopo aver trascorso 4 giorni a Genova con i miei familiari, e pur avendo programmato questa visita per un motivo ben preciso (un’anomalia nel post operatorio di mio padre) mi sono resa subito conto che il vero motivo era altro, e principalmente riguardava la figlia di mia sorella Luisa, mia omonima e giovane anima dalle grandi potenzialità.

O meglio questo appuntamento ri-guardava la reciproca crescita per posizionarci nella relazione attuale, aperte entrambe a sblocchi di varia natura. E quindi oltre ad aver constatato un buon decorso per papà, il mio grande piacere è stato trascorrere la maggior parte del tempo con Silvietta, per ‘mettere al posto giusto’ le reciproche cose di dentro e di fuori. Nel concreto abbiamo ripulito e messo in ordine un piccolo appartamento che da tanti anni fungeva da deposito di vecchie cose inutilizzate, di oggetti non utili insieme alle loro memorie, molte cose da buttare nell’immondizia.

Sono stati giorni intensi soprattutto per noi ‘due Silvia’, giorni ricchi di spunti e di lavoro fisico, e continui insegnamenti e comunicazioni di molti tipi – quelle sincronie che quando ne vediamo una alla volta le scambiamo per ‘caso’ e non riusciamo a contestualizzarle, ma che chi osserva e pulisce osservando, può raccogliere in sequenza ravvicinata, mentre si collega e collabora al Grande Disegno.

Il “3” di stamattina era semivuoto nella sua marcia verso la stazione, sono salita davanti, ho timbrato il biglietto e mi sono seduta immediatamente malgrado 3 ingombranti bagagli, perché fortunatamente le mamme riempiono di provviste e buon cibo sempre :).

A un certo punto sale un ragazzo sulla 30ina, con uno zaino voluminoso sulle spalle e si mette a parlare con un’amica già sull’automezzo, che era seduta proprio dietro all’autista. Sentivo i loro discorsi, lui diceva che stava portando un ‘chiodo’ (che è il nome di un giubbotto di pelle con cerniere) che non usava più al mercatino dell’usato nella zona chiamata shangai, di fronte al porto. Senza accorgersene questo ragazzo durante la chiacchierata per diverse volte si appoggia con il suo grosso bagaglio all’uomo con capelli e barba bianca seduto alle sue spalle, che a un certo punto gli tocca un braccio e gli dice in modo neutro “per favore può stare attento al suo zaino?”

Il ragazzo si gira su se stesso gli si mette faccia a faccia e senza alzare la voce gli chiede se voleva rogne già di prima mattina e inizia a provocarlo in una specie di stalking verbale. In un attimo si trasforma da tranquillo cittadino in un essere aggressivo che continua a sibilare minacce all’uomo seduto. Ero esterrefatta, continuavo a pulire Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie mentre mi sfrecciavano nella mente dei “non è possibile”, “Dio ti prego ripristiniamo la pace”, “non voglio essere testimone di una rissa”, “non è giusto questo” e altra emotività interiore che apriva delle ulteriori urgenze all’essere me stessa la mia pulizia. Poi continuando a pulire scelgo di guardare fuori dal finestrino, risoluta a testimoniare a favore dell’uomo seduto nel caso gli eventi avessero preso una piega non corretta e fosse stata necessaria la mia azione fin dove avessi potuto.

Intanto il ragazzo continuava la sua immotivata e aggressiva reazione “al nulla” e a un certo punto ha cominciato a sfregare i palmi, a “scaldarsi le mani” come fanno nei film per prepararsi a picchiare.

Io continuavo a pulire domandandomi – e ripulendo il pensiero immediatamente – se alcune notizie non Pono e nemmeno nello Spirito di Aloha, riguardanti alcune mie relazioni affettive e lavorative, notizie che avevo ricevuto lì durante il mio soggiorno genovese, avessero potuto provocare una manifestazione simile. Questo perché, come ci dimostra la legge di risonanza, tutte le esperienze che viviamo – o arrivano nella nostra sfera di esperienza – avranno delle conseguenze “frutto dello stesso seme”, come tutto ciò che mettiamo in moto nel mondo con “pensieri, parole, opere e omissioni”, e diventano la realtà che siamo sempre noi a co-creare.

Comunque in presenza io pulivo sempre più centrata, altro non potevo fare. Il signore seduto pur avendo capelli e barba bianca sembrava piuttosto giovane, aveva un viso bello e nobile e anche sofferto ma per niente segnato, i suoi occhi nerissimi ornati da lunghe ciglia scure erano gentili. Un particolare curioso, aveva dei guanti di pelle nera, anche se non c’era una temperatura che li giustificasse. Egli con grande compostezza e adeguandosi di volta in volta al tono del suo aggressore cercava di far ragionare il ragazzo, di parlargli da pari, e soprattutto dal cuore, anche quando quell’altro monotonamente gli restituiva le stesse parole pesanti, di minaccia e fuori luogo.

L’adulto continuava a rispondere con affermazioni che cercavano di far parlare “il cuore” del povero naufrago con nello zaino un “chiodo” da vendere perché non lo metteva più – infiniti i simbolismi – insieme a tanta paura.

Io continuavo a pulire e durante un loro uno scambio che mi era parso preludere all’alzare le mani ho detto a voce alta “ragazzi smettetela!” e pur essendo abbastanza vicina a loro ho avuto la sensazione che non mi avessero sentito.
O forse sì? Fatto sta che il giovane dopo una pausa nei confronti di tutto il contesto è uscito dal suo viaggio oscuro e con il viso dispiaciuto ha cominciato a chiedere scusa all’uomo innocente. Io mi sono alzata, anche perché la stazione e capolinea del “3” era ormai a pochi minuti, e mi sono avvicinata a loro colma di sollievo e riconoscenza.

Ero commossa e stupita dall’epilogo che aveva repentinamente preso la questione, e quando con le lacrime agli occhi li ho ringraziati anche loro avevano gli occhi lucidi. Ci siamo guardati occhi negli occhi per un attimo ed è stato un momento fuori dal tempo, non c’era il tempo che dirsi poche cose e nessuno ha avuto bisogno di tempo in più, tutto era ormai in uno stato di pace.

Mentre ero lì con loro e il ragazzo continuava a ringraziare l’uomo, gli ho detto “non ti preoccupare, sei e siamo entrati in un grande momento di guarigione e consapevolezza collettiva” e ho aggiunto “siamo tutti fratelli è che, a causa dello stress di una vita  condizionata e distratta, non ce ne accorgiamo e ci scambiamo per nemici mandando tutto a rotoli…”.

Nei vari input che il “vecchio” aveva lanciato per placare la  discussione aveva affermato di avere 65 anni, che era stanco di lavorare e non vedeva l’ora che giungesse il tempo della pensione per stare con la sua famiglia e poter finalmente dedicarsi a vivere la ‘propria’ vita.

Ricordando il suo viso stento a credere che avesse quell’età e se almeno fossero state visibili le mani mi sarebbe stata possibile una comparazione biometrica anche superficiale. La razionalità non molla mai.

Quando qualcuno al di là di noi ha deciso che l’esperienza era conclusa, l’anziano è sceso, una fermata prima del capolinea, e il giovane è rimasto nello stesso punto del bus, con una mano sul cuore e l’aspetto completamente differente dalla prima parte di questa storia. La stessa espressione che aveva poco prima quando in quell’attimo che eravamo tutti e 3 (sul “3”) insieme, ha affermato di aver avuto una lezione di amore puro che non avrebbe mai dimenticato. E io sono certa non la dimenticherà mai più nessuno di noi coinvolti.

Con tutto ciò non intendo far pensare che la mia pulizia abbia compiuto questo miracolo, la presunzione dell’inconoscibile mi imbarazza anche negli altri, ma per certo il mio intento di pulizia ‘a prescindere’ ha contribuito a far sì che io fossi testimone di una gran bella lezione; inoltre l’universo, lode a lui, mi mette sempre più spesso in situazioni dove io possa osservare e collaborare con la mia pulizia sia in vecchie relazioni da sistemare e riscoprire, che sempre più spesso in quelle attuali se hanno necessità di punti da illuminare.

Il processo di manifestazione è sempre più rapido, che lo favoriamo in modo consapevole oppure no. Ora siamo più che mai in azione/domanda e reazione/risposta – anche quando la nostra l’intenzione o pulsione è solo interiore, cioè quando ciò che generiamo (quello di cui vibriamo piacevolmente o no e risuoniamo nel mondo) sembra solo un’idea o un timore. E ormai molti di noi possono constatare quanto sia vero che i pensieri creano, ora sempre più immediatamente.

Chi pulisce per essere presente nel presente diventa egli stesso ogni parte della propria famiglia interiore, il meglio di ciascun “Sè”. Imparare l’attenzione è non lasciarsi sballottare dai venti dell’ego o dalle parti molli, o troppo morbide, del subconscio (il Bambino interiore) che ha bisogno dell’intero 3, ovvero dei miei 3 Sé in completa e pacifica armonia. Perciò non mancherà mai la mia presenza al mio Sé superiore, in quell’area che mi compete e mi completa per dna planetario.


Riguardo questa immagine con il biglietto e l’orario dell’autobus “3” sul quale sono salita per dirigermi in stazione Principe, mentre ero sul treno di andata ho iniziato una profonda pulizia di 40 giorni (esercizi di lettura, riflessione, meditazione e scrittura delle proprie considerazioni in merito al passo del giorno) che non facevo da tanti anni, l’ultima volta è appuntata sul quaderno il 29 luglio 2011.

Sempre sul treno ho avuto l’intento sincero di chiamare zia Vanna, la sorella di mia mamma che non vedevo da circa 2 anni, e mi sono ripromessa di contattarla il giorno dopo. Il mattino successivo lei suona alla porta dei miei genitori con una colomba pasquale, e anche loro non abitano vicini e non si vedevano da diverso tempo.

In questi giorni ho scoperto che il blocco note, quello che in questo periodo ho sempre con me per prendere appunti e pensieri, era di mia sorella, e che a oltre la metà di questo grande quaderno c’è una pagina scritta da lei, da Luisa. Sono appunti di cose quotidiane da sbrigare, e tra le altre, l’ultima commissione è evidenziata con delle piccole increspature sul foglio, dei segni verticali come la zampatina di un gatto, aveva scritto: “Giugno Dott.sa Chiodi”. E il “chiodo” era il contenuto dello zaino (il fardello di memorie), chiodo che ha innescato su un autobus in un mercoledì qualunque, prima una guerra insensata, come tutte le guerre, e poi la guarigione.

Per sempre? Solo per quel momento? Il giovane era uno psicopatico in libera uscita? Il vecchio era un angelo? Oppure tutto questo era una candid camera?

Non è importante… era nella mia sfera di esperienza e di influenza.

A mio parere quello che importa è mantenere la nostra pulizia momento per momento per riuscire a vedere, interpretare e tenere il filo della nostra partecipazione in quella mappa sottile che allarga il senso e racchiude ogni dettaglio del nostro esistere e il perchè.

Sta a ciascuno trovare il proprio filo conduttore e riuscire a ‘man tenerlo’ senza perdersi. Per fare questo è necessario, oltre a pulire sempre e comunque, osservare quei dettagli che possono essere chiari solo a ciascuno di noi, quelle indicazioni nella nostra storia che ci confermano a livello individuale – argomento che abbiamo approfondito anche nel nuovo libro – che tutto è collegato, osservato, sostenuto e infinitamente amato.

Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie Oggi e Sempre

Finale epico e dulcissimum in fundo 🙂 a casa Sandro fremeva per farmi vedere ciò che lui aveva creato nel frattempo, questo video di 1 minuto e 08 dalla forza sublime:

 

22 commenti su “Oggi ho assistito a un miracolo.. anzi a 3!

  1. Meraviglioso Universo
    Meraviglioso cuore che apri la tua anima all’Amore Puro e ti fidi e affidi completamente al Divino.
    Grazie grazie grazie infinite per questa risonanza, leggendo…ho vissuto le tue stesse emozioni….
    Ti amo grazie 😊

  2. Grazie per la condivisione , anche a me sa succeso in pulman ,solo che una persona agrediva me con le parole ,ho pregato per lui ho mandato la luce ho fato la pulizia , la persona ha smesso di parlare sembrava che anche lei pregava la prosima fermata la persona ha sceso di pulman tutti ci guardavano muti come davanti a un miracolo.Grazie Silvia

  3. Bellissima esperienza carica di emozioni che dal tuo scritto sembra di viverle in prima persona.
    Il pensiero come Ho’oponopono agisce sempre che noi lo vogliamo o no e sei stata la spettatrice del miracolo che l’Universo attraverso te ha mostrato.
    Ognuno di noi è un canale e più lavoriamo su noi stessi più diventiamo gli Osservatori della meraviglia Divina che siamo.
    Sono felice che hai sperimentato tutto ciò e come vedi è sempre l’Amore a trionfare! 🙂
    Volevo farti anche i miei complimenti per la scelta della casa sulla collina che è molto graziosa e sicuramente tu e Sandro avrete abbellito con la vostra Energia Luminosa e Pulita di Ho’oponopono. Immagino non sia stato facile questo cambio di residenza, ma ha contribuito ad un nuovo piano evolutivo di entrambi.
    Vi saluto con tanto affetto e vi auguro una vita piena di soddisfazioni e miracoli!
    Un abbraccio a te Silvia e a Sandro! 🙂 <3

    1. Aloha cara Tiziana! Grazie delle tue sagge considerazioni, perchè in effetti come dici “é sempre l’Amore a trionfare!” Per la casa 108 ci ha scelto lei e noi eravamo più che pronti! Da qualche anno parlavamo di cambiare vita radicalmente e io stavo dietro agli annunci, ma solo quando è stato il momento ideale si è messo in moto il disegno ed è accaduto, e ora siamo più felici che mai qui!
      Grazie Titty altrettanta bellezza e prosperità su tutti i piani a te e ai tuoi cari!

  4. Grazie Silvia, come sempre racconti esperienze meravigliose…Quando si comincia a comprendere, si riesce a percepire la bellezza e il senso in ogni evento. È faticoso a volte fare continuamente un analisi di ogni cosa ma bellissimo quando trovi il nesso. E pulire noi e ciò che a volte ci capita di testimoniare è stupefacente. L’ho sperimentato con la rabbia di mio figlio, nelle discussioni dei colleghi, nei dialoghi critici tra amiche in palestra, guidando l’auto, con i clienti insoddisfatti e arrabbiati. Insomma ogni volta un piccolo miracolo…Ti amo Mi dispiace Perdonami Grazie
    P. S. Bellissimo il video di Sandro lo avevo già visto su fb

    1. Grazie grazie grazie Orietta ♡ più che faticoso, e può essere non ‘necessario’, personalmente nei segni trovo sollievo, forza e indicazioni al di là di me, e non è per niente poco 🙂 Ti abbraccio forte insieme a Sandro cara compagna di viaggio!

  5. La tua anima e’ celestiale, io penso che sia stata infatti lei a ristabilire la pace e l’armonia tra le due persone , hai stabilito un contatto con loro attraverso l’ho’oponopono e la tua aurea e’ entrata nei loro cuori donando loro pace serenità,
    Ti abbraccio il mio cuore e’ vicino a te e Sandro
    vostro Mascellaro luigi

    1. Caro Luigi ti ringrazio… per certo io ci metto tutto ciò che riesco in connessione con la mia anima, che a volte ha le sue nubi ma il viaggio è questo e cerco di farlo al meglio, come tutti 🙂 ♡ Grazie sempre per la bellezza che porti con gioia nel mondo, ti sentiamo nel cuore!

  6. Ho letto la tua esperienza e, la cosa migliore che posso dirti è: la condivido. E’ divenuta mia grazie al tuo averla condivisa, grazie. Molto bello anche il video realizzato da Sandro, grazie.

  7. Gentile Silvia, perchè è questo che io percepisco. La forza che sai infondere a coloro che leggono, la speranza di una continua pulizia soprattutto attraverso questa meravigliosa esperienza che hai visuto. Te lo dice una persona che si è avvicinata a questo meraviglioso mondo da poco più di un anno, che è in costante ricerca di pace e serenità con “alti e bassi”.
    Quando leggo o sento le tue parole sono spronata ad andare avanti.
    Costantemente e continuamente: – mi dispiace, perdonami, grazie, ti amo.

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