Perche’ ogni nostro ‘errore’ è sacrosanto?

Quello che ho capito del mio personale Viaggio è semplice e illuminante: ogni errore è stato una straordinaria opportunità di apertura e di perfezionamento.

Non c’è stato inciampo (di valutazione, di cessione del mio potere alle decisioni di altri, di eccessive aspettative, di leggerezza, di pesantezza, di stoltezza) che non mi abbia portato profonda conoscenza di me. Per questo non tornerei indietro di una virgola, neanche dal dolore più profondo, perchè anche ogni mia reazione errata è stata anch’essa un’occasione di crescita, evoluzione, pazienza e sapienza.

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Scrive Gabriella commentando il post Non datemi consigli, devo sbagliare da me

“In effetti se rifletto sulla mia vita, mi accorgo che tanti errori li potevo evitare, se ascoltavo me stessa. Forse avrei sbagliato lo stesso, ma sarei stata io ad avere scelto!”

Verissimo! E in effetti quando diamo la responsabilità “agli altri” delle nostre scelte, scegliamo comunque decidendo… di “non scegliere”!

Per certo non è salutare vagare nell’amarezza, recriminare o vivere auto svalutandoci per ciò che è stato ma, decisamente meglio, osservare e utilizzare ogni nostro adesso come il momento più adatto per mettere in pratica quell’insegnamento che abbiamo voluto darci.

Certo probabilmente ci saranno occasioni che hanno fatto il loro corso perché non eravamo pronti, o inconsciamente non volevamo coglierle, e comunque ormai sono cambiate anche le nostre esigenze e priorità. Tuttavia se non ci sintonizziamo con ciò che siamo ora difficilmente vedremo e ci accorgeremo delle opportunità dell’adesso.

Restare in stallo credendo di essere ancora (o percepirci sempre) ciò che eravamo prima, o quello che crediamo di essere stati, blocca la nostra vitalità e la nostra fiducia oltre alla creatività e all’energia necessarie per esistere allineati al nostro attuale percorso terrestre. E questo stato bloccato, inevitabilmente, ci scentra anche nei confronti del viaggio multidimensionale che stiamo compiendo.

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Quindi non è che non dobbiamo ascoltare o dar retta “agli altri” ma finalmente siamo pronti a percepire sempre più forte e chiara quella voce connessa all’oltre che è dentro di noi. Voce che possiamo sentire solo noi per ciò che ci concerne.

Nessuno ne può sapere meglio di te di ciò che ti riguarda e di quello che è meglio per te.

Più che spesso non è che non sappiamo “dove vogliamo o vorremmo andare” siamo solo spaventati dal big bang che potremmo provocare dentro e attorno a noi nel cercare di raggiungere la nostra personale verità.

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La domanda, importante e scottante, è una sola: io sono felice?
Non se ero o sarò felice. Io sono felice adesso?

Mentre ci arrampichiamo per dare una risposta decente al quesito aprendo interminabili “se” e “ma”, spesso perdendoci nella vastità delle soluzioni, ci dimentichiamo di mettere in pratica tutte le cose e le intuizioni che già sappiamo per certo. Quelle faccende concrete, fisiche, quotidiane e normali che ci porterebbero ad accedere istantaneamente a quelle piccole felicità che ne formano una grande e costante: il nostro armonico equilibrio dell’adesso.

Inoltre più che spesso, dando priorità al capire con la testa, puntiamo tutto sulla teoria, dedicandoci più allo studio e ai ragionamenti (magari indotti da altri che consideriamo più maestri di noi) che alla pratica delle piccole cose, allo scioglimento delle situazioni per noi imbarazzanti, scegliendo spesso di affrontare con i timori e le ansie di sempre, quelle piccole grandi difficoltà caratteriali, o quelle scomode disarmonie psicologiche, che esistono nella vita di ciascun essere.

Premettendo sempre che “ciò che è è sempre il meglio” abbiamo largo margine di miglioramento proprio nel quotidiano nel quale quegli errori che ci indispongono diventano un’opportunità per errare. Ma non inteso come sbagliare, bensì un andare e girare a nostro vantaggio le nostre incertezze e quelle deprimenti percezioni di “non essere giusto”.

Quindi “Non datemi consigli, devo sbagliare da me”, disponibile da giovedì 19 settembre, è un percorso pratico per vedere come ogni nostra esperienza sia sacrosanta per portarci al meglio di noi stessi nel nostro adesso. Il tutto, naturalmente, senza “maestri” al di fuori di noi stessi.

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Errore: dal latino error, derivazione di errare ossia vagare, sbagliare (fonte Treccani); in origine aveva il significato di sviamento ma derivato dal verbo erro = vagare, quindi col valore di deviazione dalla giusta via (error viarum). In latino, quindi error significava anche viaggio ed, infatti, esisteva anche in italiano l’uso arcaico del termine col significato di viaggio o di pellegrinaggio.
da Wikipedia

35 commenti su “Perche’ ogni nostro ‘errore’ è sacrosanto?

  1. Bellissimo!!!
    Buddha diceva: “Non credete a me, verificate, sperimentate, e quando saprete da voi stessi che qualcosa è favorevole, allora seguite; e quando saprete da voi stessi che qualcosa non vi è favorevole, allora rinunciativi !”

    Ti Amo! Scusa! Mi Dispiaci! Grazie!

  2. ……..imagination is more important than knowledge.

    Einstein

    Settimo senso : autopercezione
    Percepirsi radicati nel qui ed ora.
    L’importanza al Tuo istinto.
    Se poi ci mescoliamo (con convinzione) un pò di yoga e meditazione trasformi la tua vita e non ci può far paura niente di niente.
    con tanto affetto ed esperienza di v i t a
    giorgio

  3. L’insegnamento che ho capito dal mio viaggio fino ad ora è che devo pensare innanzittutto a me stessa, perchè mi ero completamente annullata “per piacere, “per fare, per ascoltare” gli altri. Ok a fatica cerco di vestirmi dell’insegnamento che ho voluto darmi, ma non sono lo stesso felice, sento di non essere più quella di una volta, ho migliorato, ma non vivendo da sola, la mia realtà è talmente problematica che mi assorbe parte del beneficio acquisito. Comunque so che è sempre il meglio per me, con pazienza, senza aspettative, mi avvicinerò anch’io a sentirmi come te, carissima amica.

    1. Su giù, up down, yin yang, sotto sopra, giorno notte: il cambiamento è il ritmo e il ritmo è il cambiamento e ciò è conoscenza di ogni sfumatura del sè. “Tra semina e raccolto sono con gratitudine l’alternanza delle mie stagioni”.
      Grazie a te Giuseppe

  4. Aspetto con Amore il seguito del tuo bellissimo articolo e adesso assaporo con dolcezza e perdono il mio/nostro ORA…..
    Un abbraccio dal mare e da me,
    Paola

  5. Aspetto con Amore il seguito del tuo bellissimo articolo e adesso assaporo con dolcezza e perdono il mio/nostro ORA…..
    Un abbraccio dal mare e da me, grazie
    Paola

  6. Già è inutile recriminare e ripensare al passato..
    ciao Silvia,
    queste sono riflessioni molto utili
    grazie per l’articolo!
    un abbraccio,
    Anna

  7. Grazie !!
    condivido pienamente la tua testimonianza e ogni giorno ringrazio tutti gli eventipassati , tutti i miei errori , tutte le mie reazioni perché io sono quella che sono oggi grazie a tutte le esperienze fatte….divengo solo se agisco …..
    Potrei ancora errare , ciò che cambia e’ che oggi sono più consapevole delle conseguenze delle mie scelte e più responsabile….perché strada faccendo , più chiaro si fa il senso della mia missione qui su questa terra…..
    Un super abbraccio !
    Monica

  8. grazie per le cose che scrivi, gió ha ragione è il tuo stile, il tuo modo di scrivere le cose e farle apparire così semplici ci permette e ci rende più facile pensare che se ce l’hai fatta tu a star bene possiamo farcela tutti. E tu infondi pace, sicurezza e speranza. Grazie ti amo

  9. grazie di cuore, Silvia, parole belle, piene, ispiranti, compagne del percorso che tanti e spero presto tutti abbiamo intrapreso, grazie a Dio. Abbiamo l’intelligenza, tanti talenti, bellezze che ci accompagnano ovunque andiamo, perchè non dare una bella spinta alla trasformazione in atto e mettere in pratica tutti gli insegnamenti ricevuti nella ricerca, e permettere alla Realtà di essere la manifestazione del Bene.

  10. bhè…e se fosse tutto ”perfetto” tutto sempre andato ”liscio” senza interruzioni,percorso lineare……..Sandra Mondaini diceva…”ma che barba,che noia,uffaaaa”!! );…..gli ”errori” sono l’esperienza,consentiamoci di vivere…e non di essere vissuti!…e qualcuno non ha forse detto…”sbagliando si impara”…mica sono nata già imparata…la vita è una scuola!!?? 🙂 Un’abbraccione!!!

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