Il rischio dell’auto ghetto

E’ interessante quanto inquietante come le persone vengano incasellate a seconda dell’immagine principale che ispirano.
Ognuno di noi è compresso in un piccolo contenitore che diviene un marchio, quello che preferiamo esprimere talvolta diventa la nostra “prigione”. Noto su facebook, che è una grande vetrina, un grande continente fatto di quartieri abitati da gente che si contatta principalmente per interessi comuni, che tutti ci facciamo un’idea, e diamo l’idea, di essere una piccola porzione dell’infinito che siamo.

Se l’appassionato di estetica si mette a far discussioni politiche sembra quasi un superficiale che vuol anche dar a intendere che si intromette nelle cose “serie”, mentre se la spirituale mette il “mi piace” tra i fan di una grande marca di moda quasi sembra che la profondità della sua anima sia ancora, per alcuni, un tantino imperfetta.

Inconsciamente siamo tutti un po’ razzisti con quello che non si confà alle nostre aspettative, al livello che ci pare adeguato, a ciò che “a noi pare giusto”, allo standard con cui siamo abituati a valutare.

 

equilibrista

 

Ieri una cara amica ha postato sulla sua bacheca questo stralcio di Neale Donald Walsch tratto dalle sue “Conversazioni con Dio”

 

Neale: Ancora non riesco a capire come mai ci siamo fatti l’idea che soffrire fosse un bene.

Dio: Sei saggio a insistere su questo interrogativo. La saggezza originale che circondava il soffrire in silenzio è stata così stravolta che molti oggi credono (e diverse religioni in effetti insegnano) che soffrire sia un bene, e gioire un male. Perciò avete deciso che se qualcuno è gravemente malato, ma si tiene la cosa per sé, è un santo, mentre se per esempio una donna ha una robusta sessualità, e ne gode apertamente, è una peccatrice.

 

N: Hai scelto proprio un argomento esplosivo. E hai anche cambiato il soggetto passando dal maschile al femminile, da un uomo a una donna. Aveva uno scopo preciso?

 

D: Era per mostrarvi i vostri pregiudizi. Non vi piace pensare che le donne abbiano una robusta sessualità, e tanto di meno vi piace se ne godono apertamente. Preferite vedere un uomo morire senza un lamento sul campo di battaglia, che non una donna dichiarare con entusiasmo di fare all’amore con gioia.

 

N: E Tu no?

 

D: Non possiedo alcun metro di giudizio in un caso o nell’altro. Ma voi ne avete di tutti i tipi, e io suggerisco che sono i vostri giudizi a tenervi lontani dalla gioia, e le vostre aspettative a rendervi infelici. Tutto questo messo insieme è quanto causa le vostre infermità, e in tali circostanze incomincia per voi la sofferenza.

 

N: Come faccio a sapere che quello che dici è vero? Come faccio a sapere addirittura che è Dio a parlare, e non la mia immaginazione?

 

D: Hai già posto questa domanda. La mia risposta è la stessa. Che differenza farebbe? Perfino se tutto quello che ho detto fosse «sbagliato», riesci a pensare a un modo migliore di vivere?

 

N: No.

 

D: Allora «sbagliato» è giusto, e «giusto» è sbagliato! Eppure ti dico questo, per aiutarti a uscire dal tuo dilemma: non credere a niente di quanto ti dico. Limitati a viverlo. A sperimentarlo. Poi vivi secondo qualsiasi altro paradigma tu voglia costruirti. In seguito osserva la tua esperienza per trovare la tua verità.

 

Un giorno, se avrai un grande coraggio, sperimenterai un mondo nel quale fare all’amore sarà ritenuto miglior cosa del fare la guerra. In quel giorno ti rallegrerai.

Per inciso nessuno tra i circa 5000 “amici” di facebook ha nè commentato nè messo un “mi piace” eccetto l’amica da cui l’avevo condiviso. Mi capita spesso nelle cose umanaMente “forti” di notare che la gente si ritira nel proprio riserbo preferendo argomenti neutri. E’ più facile e meno “compromettente” essere leggeri o, nel caso della massa dei miei contatti di facebook che sono nella stragrande maggioranza persone che navigano nella spiritualità, fare il coro alle condivisioni un po’ più asettiche riguardo quello che ci hanno insegnato sia la zona più consona dove deve rimanere lo “spirito”.

Più che una critica è una constatazione, devo ammettere che anch’io non mi imbarco in discussioni, solitamente le lascio fare agli altri, quello che intendo è che ci sono argomenti che ancora per molti sono spinosi se non addirittura scabrosi.

 

comportamenti scomodi

 

Nella vita l’immagine che gli “altri” si fanno di noi ha un peso e, anche l’idea che noi ci facciamo “degli altri” quando ci sorprende, ci stupisce o ci scandalizza, è un piccolo trauma con il quale dobbiamo fare i conti. Ma non nei loro confronti, in quelli di noi stessi.

Ognuno di noi dovrebbe tirare fuori ciò che è davvero, o almeno allenarsi a farlo appena può, senza temere niente e nessuno. Certo ci sono delle regole sociali e di buongusto che non è male seguire ma siamo fatti di un infinito di sfaccettature che hanno “bisogno” della propria autenticità, cosa che generalmente non si è abituati a considerare e tanto meno ad esprimere. E non lo facciamo “per noi” (di non esprimere) ma spesso per timore del giudizio altrui.

A volte siamo così impegnati a portare avanti una serie di maschere “credibili” che ci possano supportare nella società, nella credibilità, sul lavoro o in quella che pensiamo la corretta espressione di noi che finiamo per crederci completamente noi per primi… che sia la via corretta. Se è corretta e anche coerente è ancora meglio, diventeremo davvero più leggeri, più veri e più felici perchè saremo in piena connessione con i nostri tre Sé, corpo, mente e spirito.

Liberiamoci dalle idee, dai pregiudizi e dalle memorie, semplicemente immondizia inutile che sporca l’anima, la mente e anche il corpo di ognuno di noi, appesantendoci e limitandoci dentro e fuori.

L’augurio per questa Pasqua è di “passare oltre”, liberando finalmente noi stessi da preconcetti e regolamenti di cui non abbiamo bisogno.

leggerezza e libertà

34 commenti su “Il rischio dell’auto ghetto

  1. ops io mi sono fatta l’idea che sei un angelo e la cosa grave è che ne sono profondamente convinta e ne ho le prove! 😉

  2. In effetti anche i miei quasi 200 amici hanno ignorato il mio post, tranne un’amica che ho da poco che l’ha molto apprezzato e anche condiviso, tu l’hai commentato, condiviso e addirittura ci hai scritto questo articolo, mia sorella l’ha commentato focalizzandosi ancora sul passato e sulla sofferenza e gli altri tutti zitti. Non che sia una novità, io posto spesso delle cose che a me sembrano belle e a parte mia figlia (con cui mi faccio delle grandi risate e condividiamo spesso anche le cose serie), nessuno se le fila, forse neanche le legge, diciamo che non sono una opinion leader e enanche una che ha fedelissimi seguaci :))) comunque stavolta mi aspettavo commenti abbastanza vivaci e qualche “mi piace” in più e sono stata di nuovo ignorata, anche se in questo caso, come dici tu, il post è stato letto ma nessuno ha avuto il coraggio di “piacerlo” o commentarlo. Grazie delle tue riflessioni e grazie a Neale D. Walsch per aver pubblicato le sue conversazioni con Dio, o chi per lui gli ha suggerito queste idee così liberatorie, fuori dagli schemi, che invitano all’auto-emancipazione. E buona Pasuqua anche a te!!! 🙂

    1. Pina, amica mia, in effetti la tua condivisione per me è stata la “scusa” per sviscerare una difficoltà che noi umani abbiamo, quella di temere l’insieme o meglio considerare temibile “la natura” che è davvero UNO. La natura oltre i nostri perbenismi ossia i maldestri ragionamenti che si basano su “cultura”, abitudini e un sociale bon ton. GRAZIE per essere come sei, chi ti ama ti segue, e io ti seguo.

  3. ….è decisamente quello ke avevo bisogno di leggere, fosse anche solo perché con il mio compagno, in questi giorni, parliamo tanto di sessualità e cerchiamo insieme di vincere paure e pregiudizi….lavorando ognuno su di sè….e devo ammettere ke serve perché solo lasciando il pregiudizio è possibile volare insieme…..grazie Silvia, buona Pasqua a te!!! Rosy

    1. Massimo Gramellini scrive “La felicità è fare l’amore a ore strane oppure normali, purché con te. La felicità è crescere insieme, litigare a chi ha la testa più dura e poi, pieni di bernoccoli, salire un altro gradino del nostro amore. La felicità è un appuntamento al bar a cui io arrivo in ritardo. Un problema che ti assilla e lo risolviamo insieme. Un braccialetto che io ti regalo, una camicia che tu mi lavi. Scusami ancora per questa vagonata di pensieri idioti. Ti volevo soltanto dire che non mi manca una donna. Mi manchi tu. Che sei anche una donna, e che donna. Ma sei qualcosa di più: l’altra metà di me.”

      Niente è importante e tutto lo è, ogni coppia cerca momento per momento la propria felicità, come veri universi che desiderano incontrarsi e comprendersi (che significa “prendere insieme”). Abbracciarsi nel corpo, nella mente e nello spirito è l’inizio di un “non pregiudizio” su tutti i livelli che ci compongono.
      Grazie Rosy e buonissima liberazione del meglio per te e il tuo compagno, vi abbraccio forte.

  4. Ciao Silvia Paola, ricevo le tue mail da tempo, ma raramente le leggo, perchè mi arriva talmente tanta posta che il più delle volte cancello senza nemmeno aprirla, ma oggi qualcosa dentro di me mi ha detto… “aprila! e leggi..” e con mio stupore trovo queste tue riflessioni.
    Ora ti spiego il mio stupore: proprio ieri 28 marzo ho scaricato molti filmati da youtube su Dio, Gesù… in realtà cercavo un filmato specifico che non ho trovato, ma durante la mia ricerca più volte ho trovato “Conversazioni con Dio” di Neal Walsch e siccome sembrava rincorrermi ho deciso di cliccarci sopra.
    Ho visto che si trattava del film completo, quindi, dopo la scena iniziale dove Dio diceva “Non ne hai ancora abbastanza?” ho scaricato il film e me lo sono guardato…. e sono senza parole, piacevolmente colpita dalla sincronicità della cosa, perchè tu oggi parli proprio di questo, ed io ho imparato che nulla avviene per caso, pertanto la vita, Dio mi stanno parlando e mi stanno invitando ad agire.
    Condivido con te che siamo pieni di pregiudizi e che ci nascondiamo dietro a false credenze che comunque ci fanno stare male, ci limitano e non ci fanno essere quello che siamo veramente, cioè esseri speciali che sono sulla terra per sperimentare gli aspetti materiali della vita.
    Noi siamo già esseri spirituali, ma non lo ricordiamo e cerchiamo con tutto noi stessi di rinnegare quelle parti di noi che possiamo vivere soltanto in questa esistenza, dicendoci che sono sbagliate e che vanno eliminate, anche se tutto questo ci fa soffrire e ci fa rinunciare a parte di noi.
    Non siamo più abituati ad ascoltarci, a sentire cosa proviamo, mentre siamo allenati solo a pensare. Ma a che cosa pensiamo continuamente? A quello che non abbiamo fatto e avremmo potuto fare, a quello che ci è stato tolto e che ci spettava, ai nostri errori, a quanto siamo sbagliati, cattivi, quindi pensiamo al nostro passato, e poi pensiamo a quello che ci succederà, a quello che temiamo, a quello che vorremmo accadesse, a quello che vorremmo fare e ottenere, quindi pensiamo al futuro. Ma mai, e poi mai siamo nel presente, la nostra attenzione è su ciò che non esiste più o su ciò che è in continuo divenire, e quindi, che non si può sapere…la nostra attenzione è sul nulla.
    La nostra sofferenza, la nostra confusione non sono per noi un segnale inequivocabile che così non va, che ci stiamo aggrappando al nulla, alle illusioni. Siamo talmente intontiti dal chiacchiericcio che è sempre dentro alla nostra testa, dalle stratificazioni di pensieri carichi di paura e di rabbia, che non sappiamo distinguere ciò che è mortale da ciò che è vitale per noi!
    Non mi stupisce che la gente resti impassibile o indifferente ai messaggi su FB….. guardarsi dentro…. prendere contatto con il vero sè è una cosa che non conosciamo, a cui non siamo abituati, quindi ci spaventa…. non sappiamo chi siamo, e quando arrivano delle pulsioni sconosciute ci condanniamo, così come facciamo quando condanniamo gli altri, perchè non sono come noi vorremmo, o come ci aspettiamo che fossero…. perché la falsa morale comune dice così, e se non ti adegui sei tagliato fuori, sei cattivo, sei brutto, sei sbagliato!!!
    Preferiamo, allora, relazionarci utilizzando una delle tante personalità che ci siamo costruite negli anni, per meglio adattarci al mondo che ci circonda, agli altri, mettendo la maschera più consona per il momento o per la situazione in essere, perchè crediamo che così verremmo accettati dagli altri.
    Ma è tutto finto!!! E il nostro malessere che cresce sempre di più dentro di noi ce lo sta dicendo, la sua voce è sempre più assordante, ma noi ancora preferiamo pensare, ma a che cosa? Che siamo sfortunati, che la vita è dura, che è ingiusta, che non c’è via di uscita e che chi dovrebbe fare qualcosa pensa solo ai propri interessi (Politici), che Dio non c’è quando noi abbiamo bisogno di Lui… Insomma, che la colpa è sempre di qualcun altro, e non ci sfiora nemmeno l’idea che il potere è nelle nostre mani, non abbiamo ancora capito che questi pensieri creano la nostra realtà, perché noi grazie ai nostri pensieri, che sono vibrazione e in quanto tale sono ricchi di informazione e energia ogni istante creiamo il nostro futuro. E se continuiamo a pensare a ciò che non vogliamo, a ciò che temiamo, a ciò che rifiutiamo, daremo corpo proprio alle nostre paure, ma allo stesso modo, sostituendo i nostri pensieri di paura e di non accettazione/rifiuto con pensieri di amore, di comprensione, di perdono, di gratitudine, di accettazione siamo in grado di creare una realtà bellissima, senza sofferenza, in armonia con l’universo, con la nostra anima e con il nostro spirito. Noi siamo qui sulla terra per gioire, per amare e non per soffrire.
    Grazie
    Felice Pasqua
    Lina

    1. E’ già da qualche anno che ho letto la trilogia di ” conversazioni con Dio ” e qualche mese fa ho visto anche il film.
      Credo nella sincronicità, in quelle coincidenza che non’è mai fine a se stessa. Nel tuo scritto mi ci sono rivista anni fa, così come adesso, ritrovandomi ad un gradino più alto rispetto a prima, ma sono comunque ancora alla ricerca della mia interiorità, anche se poi la teoria di ciò che ho letto la conosco a memoria.
      A mio avviso quello che manca è la fede, quella fede che porta a credere in una sincronicità negli eventi, avere il coraggio di lasciar andare e accettare quegli eventi, invece siamo bravissimi a dare colpe a tutto e a tutti, perchè è nella natura umana, è nella natura umana la paura del giudizio altrui, sembra quindi giusto vestirsi di un’illusione infelice, affinchè gli altri non ti considerino inadatto, ma poi il tuo Sè tira le somme e non si può non stare male, poichè le nostre anime devono fare il loro percorso e, a quella meta l’anima deve arrivare, in un modo o nell’altro e più ostacoli mettiamo davanti, più difficoltà facciamo, ma non’è colpa di nessuno, se non nostra e questo profondamente lo sappiamo, colpevolizziamo gli altri, poichè gli altri sono l’io che ci riflette, pensa te che masochismo. Siamo i registi e attori protagonisti della nostra vita, ne sono certa….. bisogna però, avere il coraggio di riconoscerne la responsabilità di questo e il coraggio di aver fede nella vita.
      Un caro saluto

      1. Alessandra bella la tua passione! Sostituirei solo la parola “colpa”, che ci viene spontanea da pronunciare e risuonare, sempre e solo con responsabilità. Grazie di cuore dell’opinione

    2. Grazie Lina carissima, assolutamente d’accordo con te, siamo pronti a “passare oltre”.

      Il potere è nel nostro Corpo>Mente>Spirito e quando questi 3 nostri Sé sono allineati siamo nel miracolo, siamo IL Miracolo.

      Ti auguro sempre il meglio e Grazie alla sincronicità che ha fatto in modo di poterci scambiare e con moltiplicare tutto questo, a presto!

      1. Grazie a te Silvia Paola per le condivisioni delle tue esperienze di vita in cui mi ci ritrovo appieno e per gli strumenti che metti a disposizione. Ho appena visto il video che hai preparato I problemi li crea la mente ottimo lavoro!!! Ti seguo con interesse e ammirazione. Grazie di essere entrata nella mia vita 🙂

  5. ..salve..è amletico..ed essenziale…ma se …aperto..approfondito..proposto..e preso in considerazione e condiviso e convissuto..sarebbe…sarà..come lil vangelo..o il corano…ma siamo già s 2..opzioni…e qui si ripropone ..l’amleto….capite che far capire è arduo…ecco xchè uno non si esprime…forse..siamo ancora..troop seguaci ..dei condottieri..carlo magno..napoleone..giulio cesare..il papa..buddha..etc oggi con fb o google..che ci formattano …capite…siamo più uniformati come ..utilizzatori..non come persone…come chi si deve inschematizzare a prescindere…prima ..potevi ..interrogarti..pensare di emigrare x pensare e vivere in modo..più confacente al tuo ideale..oggi è solo funzionale..del fare..apparire..futile..etereo..inconsistente ed in quanto tale..la tua opinione vale …se riconosciuta da…poki o tantissimi..ecco il riconoscimento…primo passo…il secondo ..già riappare amleto..grazie cmq siamo in grado di pensare e vibrare ancora…bye bye

    1. Ciao Liggen! Indubbiamente già è complesso condividere con chi si conosce bene, nel senso che riuscire a far comprendere ciò che pensiamo anche alla persona che ci conosce meglio è complicato. Ammesso che gli interessi nessuno potrà mai sentire “esattamente” ciò che sento o provo io, come io non potrò mai sperimentare esattamente ciò che mi viene raccontato.
      La comunicazione è un tramite per evolvere “a se stessi”, il senso che interessa tutti credo sia il riuscire a farlo senza troppe sovrastrutture per quello che riguarda se stessi, perchè in realtà tutto riguarda il “me” di ognuno.

      Grazie della tua opinione e della tua ampiezza, auguri grandi!

  6. Ciao Silvia le tue parole toccano l’anima ma non sempre chi e su facebook si sente pronto ad accogliere le possobili critiche anche solo pensate dagli altri. Sono sentimenti che stanno maturando ma non si riesce a visualizzarli. sono pienamente d’accordo che Dio ci ama, ci ha tanto amato da darci Suo Figlio, e non vuole vederci soffrire, Lui e’ Amore ma, non si riesce a capire perche’ la malattia, il dolore…. il
    disegno di Dio non possiamo capirlo con il nostro piccolo cervello in una vita 40 – 50 – 60 – 70 anni che siano

  7. Non sono riuscita a completare il mio pensieto. dicevo: 40 – 50 – 60 + 70 anni di una vita che cosa puo essere al confronto dell’eternita. noi dobbiamo guarire il male fatto agli altri, ci dobbiamo perfezionare come.vuole il Padre e questo sara possibile solo se rinasciamo e sul nostro corpo e anima passi il male fatto agli altri. dobbiamo dare amore amore amore amore

    1. Grazie Palmina come scrivevo in risposta a Pina (l’amica che ha condiviso il post di Neale Donald Walsch) la considerazione di facebook è una “scusa” per ulteriori riflessioni in un mondo pronto al cambiamento. E sono d’accordo che la nostra vita è un soffio nell’eternità che dobbiamo cercare di vivere al meglio e, certamente “dobbiamo dare amore amore amore amore”. Interessante anche ciò che scrive Connie Mendez:

      Amare non significa solo provare affetto per un’altra persona. L’Amore si manifesta in molti modi per esempio perdonando e inviando agli altri il bene. Cercando di conoscere l’Amore e amandolo. Cercare di purificare il pensiero significa Amare. Cercare di correggere le idee sgradevoli è Amare il prossimo verso il quale si nutrono tali idee. Gustare la bellezza e l’arte è Amore.

      Un grande abbraccio e a presto!

  8. Leggo che c’è qualcuno che si sforza di “parlare” con il proprio compagno/a di sessualità, così da potersi meglio conoscere e “volare insieme”. Terrificante, finiranno per sfracellarsi. Una sessualità libera e gioiosa non ha bisogno di parole, manuali, istruzioni e così via, vive di impulsi, fantasie segrete, odori, sensazioni, curiosità. L’ormai classico “parliamone amore” arriva quando già tutto è finito. Ancora una volta sono il silenzio, la comunicazione senza parole ad essere essenziali nei rapporti interpersonali.

    1. Diego ognuno ha la sua strada, ha tante strade, nell’infinito universo che è in relazione agli infiniti universi che ogni altro essere è. Difficile dire ciò che “è giusto”. Giusto è quello che va bene per se stessi in relazione agli altri, e fa vivere i coinvolti – entrambi – al meglio del proprio adesso. “Ciò che è è sempre il meglio” perchè tutto porta preziosi elementi di crescita. Tutto è sperimentazione verso ciò che fa stare bene.

  9. Io ammiro molto tutte le donne (poche, specie tra le italiane) che hanno una robusta sessualità, e ne godono apertamente… Sono soprattutto queste le donne che esigono gli stessi diritti degli uomini… Fino a che le donne nasconderanno e limiteranno la loro sessualità saranno sempre subordinate agli uomini… Auguri, soprattutto a voi donne aperte al cambiamento!

    1. Auguri a tutti gli Uomini e a tutte le Donne che comprendono che la Natura è molto più semplice della nostra instancabile e bacchettona razionalità. Auguri a te Renzo e a tutto il meglio che coltivi e meriti!

  10. Grazie come sempre del messaggio che èpassato,per quanto mi riguarda stò cercando di imparare ad espandere il mio essere nella convinzione che solo così costruirò attimo dopo attimo ciò che è meglio per me,per troppo tempo sono stata “contratta” ora finalmente ho capito,quando si giunge a scoprire le qualità che bisogna sviluppare siamo già sulla strada giusta.Attraverso le esperienze che non ci piacciono,gli eventi che sembrano distruggerci cogliamo le opportunità per non rimanere intrappolati nelle convenzioni e per darsi sempre più da fare per essere totalmente ciò che siamo senza più maschere e pregiudizi.Buona Pasqua,stiamo tutti nel cambiamento!!!

  11. E’ il mio pensiero. Vorrei aggiungere solo una frase di Richard Bach tratta dal libro “Uno”: “Noi tracciamo le nostre vite con la forza delle nostre scelte. Ci sentiamo più indifesi quando non abbiamo compiuto una scelta, quando non abbiamo delineato le nostre vite personalmente.”

  12. Le tue riflessioni sono molto liberanti Silvia Paola, fanno bene al cuore e le condivido pienamente.
    Pur constatando come siamo ancora lontani, nella nostra società, dall’accettare la gioia e lo star bene che ne consegue, vedo raggi di speranza intorno a me che filtrano tra le trame del nostro vivere quotidiano e ci riscaldano; le vedo nell’assunto di responsabilità, nella consapevolezza dell’agire che è un cammino cercato e voluto; le vedo nei ragazzi che vanno all’essenziale, che non si formalizzano e che mettono la loro ricchezza personale senza pregiudizi, al servizio di una vita migliore.
    Grazie, con il cuore

    1. Onorevole la tua visione Gavina, ottima quest’epoca per accelerare quello che ciascuno di noi sa da sempre. bellissima epoca per mettere in atto il tutti per Uno, Uno per Tutti
      Baci

  13. sono davvero bellissime parole, cariche di un grande significato, e che condivido pienamente, grazie, sei una splendida persona

  14. L’estratto di Neale Donald Walsch è fantastico e soprattutto vero, basta con i preconcetti e pregiudizi,è davvero ora di cambiare tutto, brava tu Silvia Paola e anche complimenti alla tua amica
    ilaria con amore ad entrambe

    1. Grazie a te Ilaria, piano piano riusciremo a riportare integrità a noi stessi e alle nostre vere redici, e il mondo intero ne sarà beneficato. Ti abbraccio!

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