Io Benedico. E tutto diventa Amore e prosperità

Ciao Silvietta!

voglio condividere con te questo: un giorno ho ripreso in mano La Pace comincia da te e ho riletto casualmente “la benedizione” e stavolta l’ho letto con calma e interesse.

Sai, io quando leggo uno di ‘sti libri cerco sempre la formula magica per risolvere tutti i problemi in una volta (inutile dire che non c’è, io la cerco sempre…), così li divoro, perdendo per strada molti significati e insegnamenti. Vabbè, comunque stavolta l’ho applicata, davvero.

E così benedici e benedici, benedici le bollette, benedici i 20 euro di incasso di tutto il giorno, benedici il freddo, la casa, il cane… Benedici il gasolio del furgone, benedici il piumone del letto, la sveglia che suona, e il mio ritardo cronico, non so, forse così facendo si vive fuori dalla realtà, o si impara a viverla diversamente… Tant’è la mia mamma si è molto ammorbidita, le amiche arrivano a farti sorridere… e io sto bene.

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E arriva un’idea: ok vendo la mia parte di un immobile che ho in comproprietà con mio fratello, così pago tutti i debiti, e poi si vedrà.

Chiamo lo zio ricco, “senti, non ti interessa comprare la mia parte di quel locale?”

Risposta, sei sicura di voler vendere?.. “Sì zio ho così tanti debiti che non so da dove cominciare”, “Non vuoi che te li presto?” “No zio, grazie ma non saprei come restituirteli, sono tanti e per adesso non ho una prospettiva di reddito che mi faccia pensare di poterteli rendere”.

E così arriva la risposta che mai avrei immaginato “Lo sai che nel 2014 devi ricevere ancora una parte dell’eredità di Rosina?”

Rosina è una cugina di mia mamma che ha lavorato come una schiava tutta la vita senza godersi nulla, ma che aveva fatto un testamento dove nominava tutti i suoi parenti e lo zio è il suo esecutore testamentario.

Io non lo sapevo proprio! “Facciamo così, io ti anticipo quello che ti serve, poi quando ti arrivano i soldi me li restituisci”.

E così benedico zio e Rosina e stasera vado a prendere un assegno che chiuderà un po’ di buchi. In questi giorni è stato pubblicato il racconto (il racconto è pubblicato qui sotto) di quel contadino che aveva un bel cavallo, che non lo voleva vendere, dove la morale è di accettare tutto quello che arriva, perchè fa parte di un disegno molto più grande del quale non conosciamo il finale…

Io per adesso benedico e accetto… sto imparando, sai? Grazie anche a voi!!!

Grazie Grazie Grazie

Carla margheritalibera

P.S.: e poi ti avviso… mi sa che prima o poi una lamentela mi scapperà ancora…. ma intanto benediciamo! Non solo, sai cosa sono riuscita a pensare? Che il fatto di lavorare poco mi ha consentito la conoscenza  più approfondita di tutto ciò.
Quando lavoravo davvero, non avevo neanche tempo per leggere la stampa  invece questa inattività e la generosità di Alice che mi ha lasciato in comodato d’uso a tempo indeterminato il suo pc vecchio mi hanno regalato tutto ciò.

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Il racconto

In un villaggio viveva un vecchio molto povero, ma perfino i re erano gelosi di lui perché aveva un bellissimo cavallo bianco; non si era mai visto un cavallo di una simile bellezza, una forza, una maestosità. I re offrivano prezzi favolosi per quel cavallo, ma l’uomo diceva a tutti: “Questo cavallo non è un animale per me, è come una persona. E come si può vendere una persona, un amico?”.

L’uomo era povero, la tentazione era forte, ma non volle mai vendere quel cavallo. Un mattino scoprì che il cavallo non era più nella stalla. L’intero villaggio accorse e tutti dissero: “Vecchio sciocco! Lo sapevamo che un giorno o l’altro ti avrebbero rubato il cavallo. Sarebbe stato molto meglio venderlo. Potevi ottenere il prezzo che volevi. E adesso il cavallo non c’è più, che disgrazia!”. Il vecchio disse: “Non correte troppo! Dite semplicemente che il cavallo non è più nella stalla. Il fatto è tutto qui: il resto è solo giudizio. Se sia una disgrazia o meno non lo so, perché questo è solo un frammento. Chissà cosa succederà in seguito?”.

Ma la gente rideva, avevano sempre saputo che era un po’ matto. Dopo quindici giorni, una notte, all’improvviso il cavallo ritornò. Non era stato rubato, era semplicemente fuggito, era andato nelle praterie. Ora non solo era ritornato, ma aveva portato con sé una dozzina di cavalli selvaggi. La gente di nuovo accorse e disse: “Vecchio, avevi ragione tu! Quella non era una disgrazia. In effetti si è rivelata una fortuna”.
Il vecchio disse: “Di nuovo state correndo troppo. Dite semplicemente che il cavallo è tornato, portando con sé una dozzina di altri cavalli… chissà se è una fortuna oppure no? È solo un frammento. Fino a quando non si conosce tutta la storia, come si fa a dirlo? Voi leggete solo una parola in un’intera frase: come potete giudicare tutto il libro?”.

Questa volta la gente non poteva dire nulla, magari il vecchio aveva ragione di nuovo. Non parlavano, ma nell’intimo sapevano bene che il vecchio aveva torto: dodici bellissimi cavalli, bastava domarli e poi si potevano vendere per una bella somma.

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Il vecchio aveva un unico figlio, un giovane che iniziò a domare i cavalli selvaggi. E dopo una sola settimana, cadde da cavallo e si ruppe le gambe. Di nuovo la gente accorse, dicendo: “Hai dimostrato un’altra volta di avere ragione! Non era una fortuna, ma una disgrazia. Il tuo unico figlio ha perso l’uso delle gambe, ed era l’unico sostegno della tua vecchiaia. Ora sei più povero che mai”. Il vecchio disse: “Sempre a dare giudizi, è un’ossessione. Non correte troppo. Dite solo che mio figlio si è rotto le gambe. Chissà se è una disgrazia o una fortuna?… non lo sa nessuno. È ancora un frammento, non ne sappiamo mai di più…”.

Accadde che qualche settimana dopo il paese entrò in guerra, e tutti i giovani del villaggio furono reclutati a forza. Solo il figlio del vecchio fu lasciato a casa perché era uno storpio. La gente piangeva e si lamentava, da ogni casa tutti i giovani erano stati arruolati a forza, e tutti sapevano che la maggior parte non sarebbe mai più tornata, perché era una guerra persa in partenza, i nemici erano troppo potenti. Di nuovo, gli abitanti del villaggio andarono dal vecchio e gli dissero: “Avevi ragione, vecchio: la tua è stata una fortuna. Forse tuo figlio rimarrà uno storpio, ma almeno è ancora con te. I nostri figli se ne sono andati, per sempre. Almeno lui è ancora vivo, a poco a poco ricomincerà a camminare, magari solo zoppicando un po’…”. Il vecchio, di nuovo, disse: “Continuate sempre a giudicare. Dite solo che i vostri figli sono stati obbligati a partire per la guerra, e mio figlio no. Chi lo sa… se è una fortuna o una disgrazia. Nessuno lo può sapere veramente. Solo dio lo sa, solo la totalità lo può sapere”.

Non giudicare, altrimenti non sarai mai unito alla totalità. Sarai ossessionato dai frammenti, vorrai trarre delle conclusioni basandoti solo su dei particolari. Una volta che hai espresso un giudizio, hai smesso di crescere.

Di fatto, il viaggio non finisce mai. Un sentiero finisce, e ne inizia un altro. Una porta si chiude, e un’altra se ne apre…

tratto da un racconto di Osho

23 commenti su “Io Benedico. E tutto diventa Amore e prosperità

  1. siete voi grandi!! io sono l’allieva… e come a scuola studio il minimo…ma con buoni risultati!!! è l’insegnante che fa la differenza..ricordo la tua frase al seminario quando hai raccontato che salendo in macchina pensando ad un “problema”dicevi a te stessa:benedico questa situazione e la accetto… ricordi? ho fatto uguale…

  2. Stupendoooooooo grande Carla Margherita!!! Che lezione di vita, sia la storia di Osho che la tua!! Intanto i prossimi weekend sarò a Torino e… Verrò nel tuo negozietto perché mi serviranno proprio dei fiori!! 😀
    Grazie, ti amo!!

  3. Cara cara Carla
    è stato un regalo conoscerti e leggere queste tue parole, come oggi ho scritto a Silvia che, amorevolmente, mi ha segnalato questo tuo scritto meraviglioso.
    Ho tanto da imparare anche io e l’aver intrapreso la strada e il cammino è un forte incentivo, anche nei momenti un po’ meno facili che ci sono e che mi servono per mettere a fuoco le mie memorie ostacolanti, anche quelle più succube e che mi richiedono diligenza e costanza, guarda caso un’altra mia debolezza…
    Ma le tue parole, gli esempi, i piccoli miracoli quotidiani, i libri di Josaya, gli audio e le Gocce di Rugiada ormai accompagnano tutte le mie giornate e sempre di più aumenta la mia fiducia e il mio abbandono e, a volte penso che, visto il mio noto self-control questo sia davvero un MIracolo!
    Grazie Carla, grazie Silvia, grazie Josaya e grazie a questo Universo che ormai, appena ho un cedimento, mi allunga la mano per sorreggermi in mille forme di amore diverso.
    Con Amore
    Luisa

  4. Ti Voglio ringraziare personalmente per questo Tuo post ♡
    Ha avuto un effetto illuminante e in un certo qual modo ha sdoganato in me la parola “benedizione”….
    Ti Amo , ti prego perdonami, mi dispiace, Grazie ♡ Ti Benedico e Ti auguro una meravigliosa giornata

  5. Grazie per avermi ricordato di benedire sempre, come dice Margherita magari mi lamenterò ancora qualche volta, ma per ora ricomincio a benedire…

  6. che doccia di fiducia. in questa domenica mattina ho apprezzato questo frammento benedetto. un immenso grazie, grazie, grazie.
    alessandra

  7. Grazie Margherita erano anni che nn provavo una emozione così immensa ,leggendo la tua storia le lacrime hanno prevalso nn ricordavo più il piacere di piangere x gioia ne farò cuore delle tue vostre parole grazie infinitamente grazie

  8. Grazie a Carla, a Silvia, a Josaya, a “Ricomincio da me”…..all’Universo….grazie alle benedizioni e all’abbondanza che ne deriva. Il potere della benedizione è immenso come l’Universo. Non sappiamo mai nel momento in cui benediciamo qualcuno, noi stessi, le nostre cose, cosa ci porterà, ma di sicuro sempre e solo del bene!!! Un detto thailandese dice “pensa bene, parla bene, succede bene”…io aggiungerei anche “agisci bene e con amore”. Anche il vangelo e altre religioni insegnano che raccogliamo ciò che seminiamo. Ora sono sempre più convinta che l’emanazione della nostra energia in forma di pensiero, di azione, di parola, di sentimento fa sì che ci ritorni altrettanto. Siamo noi i creatori della nostra realtà e dopo non possiamo piangerci addosso se incontriamo quella persona così odiosa e antipatica, o viviamo una situazione complicata nel lavoro o nella vita privata. Ho imparato, col tempo, e, lo ammetto con molta fatica (sono stata un bell’esempio di lamentosa per buona parte della mia vita con ovvi risultati) a non lamentarmi più, ma ringraziare e benedire tutto e tutti….e le cose hanno cominciato pian piano ad aggiustarsi e a risolversi. La sensazione nel pronunciare una benedizione è incredibile! E’ come tagliare la corda che ci lega ad un macigno che vorrebbe portarci a fondo. E’ una liberazione dal problema che viene benedetto che ci fa sentire più leggeri. Le nostre benedizioni percorrono strade sconosciute e misteriose, ma giungono sempre a destinazione e, una volta compiuta la loro missione, ritornano al mittente con un carico di doni. Come mi sono salvata da una situazione personale complicata, senza apparente via d’uscita, rovinosa? Semplicemente benedicendo chi ha dei rancori nei miei confronti, chi vorrebbe vedermi star male, chi è invidioso, geloso, chi ha cercato in ogni modo di persistere nel volermi rovinare la vita. Sempre e solo benedizioni, gratitudine, perdono. Ora sono in grado di guardare al mio passato e al mio presente con un cuore colmo di gratitudine per tutte le esperienze, non più “negative” come le avevo etichettate, ma come le migliori esperienze della mia vita, quelle che mi hanno permesso di comprendere la grandezza e la luminosità, non solo della mia anima, ma soprattutto quelle dell’anima di chi si è prestato a recitare il ruolo del “cattivo”. Senza la contrapposizione bianco/nero, bene/male, luce/buio non siamo in grado di scoprire il bene e la luce….che c’è sempre!!!! E’ solo temporaneamente nascosta e desiderosa di essere scoperta. Auguro a tutti benedizioni, amore, pace, salute, armonia, gioia, allegria, risate….infinitamente!!!!

    1. Loredana….che bello,credo che ho capito il senso della
      benedizione, che avevo letto e sentito dire, ma mai fatto propria, vorrei non dimenticarlo più, GRAZIE, TI AMO!

  9. leggendo questo post mi sono riconusciuta appieno anch’io in un momento di difficoltà economica (ho un negozio di abbigliamento) mi sono creata l’opportunità di cercare con un pc vecchio e lento ma lo benedico ho conosciuto ho’oponopono e da lì ho cominciato un percorso irrefrenabile.Tutto è “molto” PRFETTO. Grazie a tutti.Luisa

  10. Loredana, luisa..e tutti, mi avete fatta sentire importante, ma casualità vuole che la mia esperienza di vita sia molto vicina a Loredana… Sai cos’è? oggi fa un anno che la persona “cattiva” che poi cattiva non era, ma stava solo molto male, è uscita dalla mia vita, ed oggi lo ringraziavo infinitamente….(da lontano, però….non si sa mai…) perchè quest’anno pur affrontando altri mille “insegnamenti…” l’ho vissuto con una gioia di vivere immensa, pur essendo una parte di me questa gioia di vivere si è veramente scatenata, e così è bello pure svegliarsi al mattino e sapere che sei libera, libera di telefonare a un’amica, di fare una gita, di vivere!!! Dopo questa esperienza è davvero tutto così delizioso e divertente…e stasera si fa un festone a casa mia..saremo tanti tanti…tuttte le persone che vogliono festeggiare con me questa libertà…. come avrei potuto fare una festa se non avessi avuto da festeggiare??? quindi grazie grazie grazie!!! E poi come c’è scritto su “ricomincio da me” BENEDICO IL BENE CHE C’è IN QUESTA SITUAZIONE, E VOGLIO VEDERLO!”

  11. Tante volte ho Benedetto e accettato con amore i problemi.
    Ora sono vecchio , logorò e depresso.
    Mi date un suggerimento?
    Grazie

  12. Ho letto l articolo è semplice e semplicemente entusiasmante… ho subito acquistato il libro online…. voglio imparare anche io l arte del benedire… grazie

  13. rimango allibita quando leggo questi miracoli.anche io ho ringraziato ogni giorno per tanti anni tutto quello che ho ma mi ritrovo con una montagna di debito per un lavoro che non va e dentro di me si e’ creata una voragine di dolore e di disperazione.ho sfogato piangendo in questi giorni a casa col mio cane.io sono delusa dalla vita e da me stessa.non sono riuscita a realizzare i miei sogni e i miei obiettivi.forse e’ chiedere troppo avere una sicurezza economica?avere una relazione d’amore sana?chissa……..oggi io vado a vendere i pochi ricordi preziosi che ho.con amarezza e vergogna.

    1. Condivido molto di ciò che racconti Stefania, nel lavoro e nella vita personale e comprendo molto bene il senso di disperazione che attanaglia lo stomaco quando non si vedono vie d’uscita e ogni giorno, o quasi, arrivano sorprese che ti sbattono a terra come in un incontro di judo. Tutto passa, ci sono periodi in cui occorre passare attraverso il collo dell’imbuto e tocca solo a noi e nessun altro. Mi sono ripetuta tante volte “passerà, anche questa volta passerà”….e così è stato, ma ho dovuto imparare a lasciare andare la paura di tutto e il non permettere ai pensieri di ansia, preoccupazione, paura di invadere in maniera ossessiva la mia mente. La paura richiama esattamente ciò di cui si ha paura: il simile attrae il simile. La paura è un’energia bassa, stagnante, che attrae persone e situazioni problematiche. Dicono che ci arrivano le prove che siamo in grado di poter sostenere e che la nostra anima sceglie le esperienze da fare e le persone con cui farle prima d’incarnarsi, per imparare ed evolvere. A volte mi sono detta “adesso basta…non vorrei diventare troppo evoluta!!!”. Abbiamo scelto di vivere in questo periodo “complicato” non a caso, ma anche estremamente importante come opportunità di conoscenza e maturazione spirituale. Io continuo a benedire sempre e a ringraziare e quando recito opono includo tutti, quindi anche tu Stefania, Carla, Michele, Luisa…..se ci siamo “incontrati” tramite Silvia, vorrà dire che siamo una cosa sola, nonostante la distanza fisica e vite molto diverse…..e non è mai un caso. Buona vita a tutti voi!!!

  14. GRAZIEEEEEE per questa bellissima condivisione di amore e fiducia
    Un grande augurio di pace e benedizioni C.

  15. …bhè tutti ricorderemo un ”personaggio” famoso,tutto quello che benediceva accresceva!…Gesù benediva il pane,il vino….i pesci,e tutto aumentava in abbondanza da sfamare la gente….grazie Margherita per aver condiviso con noi,per averci reso partecipe della gioia di dare,perchè benedicendo doniamo energia d’amore che torna benedicendoci a nostra volta….certo,le situazioni di cui facciamo esperienza,non sono sempre facili….e qui,nel blog ne abbiamo avuti di esempi,e per cui trovare quella forza nei momenti più bui,certo non è semplice ma cerchiamo di benedire noi stessi in quei momenti per trovare proprio il ”coraggio” e il nutrimento alla nostra anima,scintilla divina,che può ritrovare la luce,anche nel buio più nero….molto belle anche le tue testimonianze Loredana….e grazie sempre ai nostri amici Josaya…abbraccio tutti voi e benedico tutti noi

  16. l’articolo come sempre è stupendo, grazie per la condivisione, per aver ricordato una semplice pratica come quella della benedizione, che troppo spesso ci si dimentica di fare, e per la disponibilità a trovare sempre argomenti che fanno riflettere
    grazie e buone feste

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