Victoria Kamamalu la prima regina delle Hawaii

Venerdì 17 novembre 2017, in un periodo di abbondanti connessioni iniziato il 1 ottobre con la morte improvvisa della mamma di Sandro, mi è arrivata un’informazione particolare. Per me che vivo di segni, o meglio che sono in costante presenza, ascolto e ‘traduzione’ nei confronti degli stessi, ciò che giunto quel giorno è stato un grande dono.

Un regalo per me e forse una richiesta di attenzione da parte dell’energia che mi ha voluto comunicare ulteriori dettagli della storia che mi allaccia alle Hawaii, e agli esseri che ormai considero, in un certo qual modo, anche miei antenati.
Soprattutto perché anche per loro la genealogia, certo fatta di date e dati, ma anche estrema attenzione ai segni e alle coincidenze era importante nella loro spiritualità come nella mia.

Nel tempo è nato il mio “c’entrarci” con le Hawaii dopo aver constatato (diversi anni dopo aver diffuso Ho’oponopono in Italia con La Pace comincia da te):

– che Morrnah Nalamaku Simeona (la kahuna che ha rimodernato Ho’oponopono) è nata il 19 maggio, come la mia unica nipote Silvia – figlia di mia sorella Luisa

– che Morrnah Nalamaku Simeona è morta l’11 febbraio, data di nascita di mia nonna Tina Papa, la mamma di mia mamma. Inoltre Papahanaumoku, ma più familiarmente “Papa”, per gli hawaiiani è la dea della madre terra, l’essenza da cui sono nate le loro isole e il loro popolo e l’intera cosmografia.

– che mia sorella Luisa (deceduta nel 2003) è nata l’11 novembre, lo stesso giorno di morte della regina Liliʻuokalani, l’ultima regina che fu sposata con un uomo di origine italiana, John Owen Dominis, il cui cognome è molto simile a quello di sua figlia Silvia.

– che mia mamma Fiorenza è nata l’11 agosto, come Kamehameha III, il re che ha regnato più a lungo e che ha pronunciato nel 1843 la frase che è diventata il motto ufficiale delle Hawaii “Ua Mau ke Ea o ka’Āina i ka Pono”, la cui traduzione ufficiale è “La vita nella terra è perpetuata dalla rettitudine”.

Ma c’è un significato più profondo in queste parole ed è che “la forza vitale della terra può continuare solo nell’armonia che deriva dal fare le cose giuste
(tratto da Hawaii dialoghi con la Madre Terra – di O. Ammann, G. Barletta e V. Hefti ediz. Polaris)

e questo si collega direttamente a Ho’oponopono, parola hawaiiana il cui significato è “to correct” ovvero “correggere” e “mettere le cose al posto giusto”.

Il 17 novembre 2017, cercando tutt’altro, sono venuta a conoscenza che alle Hawaii c’è un lago che si chiama Waiau, che è un centro importante della mitologia hawaiana e viene considerato un portale tra questo mondo e il mondo dell’aldilà. Per questo motivo è uno dei siti sacri più venerati dagli hawaiiani, anche perché è situato sulla montagna dove la tradizione vuole siano nati gli spiriti degli antenati.

Questo lago, che ha approssimativamente la forma di un cuore, è sito nelle vicinanze del vulcano Mauna Kea, il monte più alto delle Hawaii, che si trova a Big Island con i suoi 4.205 metri sul livello del mare, e che secondo la cultura locale avrebbe avuto un ruolo determinante nella creazione della Terra.

In realtà il Mauna Kea è il monte più alto del nostro pianeta se misurato rispetto alla sua base che è a quasi 5.761 m sotto il livello del mare. Complessivamente quindi il Mauna Kea si eleva per 9.966 m, ben più dell’Everest (8 848m).

Il fatto che il lago Waiau sia ritenuto il portale per gli spiriti che viaggiano tra le dimensioni, servendo da collegamento tra la Terra e la sfera spirituale, naturalmente mi ha spinto a fare immediatamente ricerche approfondite e onestamente non so neppure come ho trovato sulla via la storia di Victoria Kamamalu, che non conoscevo. Ma vedendo un particolare che era inequivocabilmente rivolto proprio a me (è morta il 29 maggio – che è il giorno del mio compleanno – del 1866) ho cercato di capire chi fosse questa giovane nobile hawaiiana morta 152 anni fa appena 27enne.

Premetto che le mie ricerche diventano maniacalmente capillari quando si innescano quelli che vedo come ‘segni’, e ho subito annotato che il 17 di novembre (che sui nostri calendari generalmente è indicata santa Elisabetta) è anche dedicato ai santi Vittoria e Acisclo, fratelli, martiri cristiani e patroni della città di Cordova in Andalusia. Elisabeth è anche il nome della madre di Victoria.

E poi ho scoperto che la Principessa Victoria è stata la prima regina delle Hawaii, per un solo giorno in realtà ma lo è stata, anche se per una serie di eventi successivi non è andata oltre al compito se pur importante di “Kuhina Nui”.

Perchè forse non poteva e non doveva andare ‘oltre’ il suo ruolo nella sua breve e probabilmente poco felice esistenza, ma queste ovviamente sono mie considerazioni e sensazioni, che mi sono confermate (ma che non posso ovviamente dimostrarle che a me stessa) dai segni che mi giungono da quando si è instaurato il contatto con Victoria.

La principessa Victoria Kamamalu era quindi Kuhina Nui* delle Hawaii e principessa ereditaria della corona, anche se è tuttora una delle figure storiche meno considerate e meno ricordate del suo regno, probabilmente anche a causa di una faccenda sentimental sessuale imbarazzante per la sua corte che la vide protagonista 9 anni prima della sua dipartita.

Nel 1857 ci fu uno scandalo che riguardava il suo amore per Marcus Cummins Monsarrat (1828-1870), un banditore inglese sposato. Il Principe Lot (in seguito Kamehameha V) aveva invitato a cena Marcus, che viveva vicino al palazzo. Quando la cena fu finita, il suo ospite diede la buona notte e si congedò.

Poco dopo uno dei servitori di Lot gli disse che l’alto e bello Monsarrat era nella camera da letto di Victoria. Furioso andò immediatamente nella stanza di sua sorella e vide Monsarrat nell’atto di “sistemare i suoi pantaloni”. A malapena in grado di controllare le sue emozioni gli ordinò di andarsene e, anche se non lo fece, minacciò di ucciderlo.
Quando l’altro fratello di Victoria, il re Kamehameha IV, sentì parlare dell’incidente, incolpò Lot “per non aver sparato a Monsarrat come a un cane”. Naturalmente il Re lo estradò e, come Kuhina Nui, Victoria dovette firmare i documenti che avrebbero bandito dalle Hawai’i il suo amante.

L’incidente fu particolarmente imbarazzante per la corte perché erano in corso sforzi per organizzare un fidanzamento tra Victoria e David Kalakaua (che nel futuro sarà il penultimo re delle Hawaii), ma a quel punto non se ne fece più nulla.

Nel 1861, Sophia Cracroft, un visitatore inglese alle Hawaii, descrisse Victoria Kamamalu come “alta e grande”, con “una grande quantità di maestosità su di lei”. La Cracroft ha anche osservato che Victoria diede un buon esempio cristiano. “Victoria sta facendo molto con la sua gente per contrastare l’influenza del male”, ha detto. “Apparentemente, l’unica controversia nella vita di Kamamalu fu la storia d’amore con il mercante americano”.

Victoria nonostante fosse un partito eccellente, per una serie di motivi suoi personali – che non sapremo mai – e regole della sua posizione, sceglierà di non sposarsi mai e di non avere figli, la discendenza dei Kamehameha termina con lei.

Tuttavia lei era l’ultima vera principessa della Royal House of Kamehameha, erede della linea di sangue del re più venerato ancor oggi, il leggendario Kamehameha I detto “il Grande” che combattè e vinse per riunire sotto il suo regno le principali isole delle Hawaii.

Sebbene parte della sua grande famiglia, e in particolare i suoi 2 fratelli, non fossero d’accordo con il suo ruolo regale ma soprattutto ad approvare il matrimonio con il cugino William Charles Lunalilo, che per altro nel futuro sarà re per un anno (perchè se fossero arrivati dei figli sarebbe stato un problema per tutta la linea regale in vigore, in quanto si sarebbe spostato il valore della dinastia a favore della casata del marito), malgrado i loro genitori avessero pianificato il matrimonio fin dall’infanzia e quel pensiero era amato dagli hawaiiani, Victoria fu la prima donna a diventare monarca delle Hawaii.

Una regnante fulminea dal 30 novembre 1863 al 30 novembre 1863, ruolo che le occorse per passare il testimone mentre moriva un re (Kamehamea IV, senza eredi) e ne veniva eletto un altro Kamehameha V. Entrambi erano suoi fratelli.

The Kamehameha Royal Family.” Kamehameha III (al centro) e sua moglie Queen Kalama (a sinistra); Kamehameha IV (dietro a sinistra), Kamehameha V (dietro a destra) e la loro sorella Victoria Kamāmalu (a destra, 13enne nel 1853)

Victoria nacque il 1 novembre 1838 a Honolulu due mesi dopo Lili’uokalani – conosciuta come la prima donna regina e l’ultima monarca delle Hawaii, che come ho accennato prima è deceduta l’11 novembre che è il giorno del compleanno di mia sorella Luisa – e fu chiamata Wikolia Kamehamalu Keawenui Ka’ahumanu-a-Kekuanao’a e anche Kalehelani Kiheahealani, ma veniva chiamata semplicemente Victoria Kamamalu, o Ka’ahumanu IV quando si rivolgevano a lei come premier (ovvero “Kuhina Nui”).

Victoria era l’unica figlia di Kina’u Elizabeth Kaahumanu II e del suo terzo marito Mataio Kekuanaoa, il governatore reale di Oahu.

Attraverso la madre era nipote del re Kamehameha I, il fondatore del Regno delle Hawaii, e i suoi due fratelli sono stati entrambi re delle Hawaii con i nomi di Kamehameha IV (1834 – 1863) e Kamehameha V (1830 – 1872).

Kina’u, la madre di Victoria, che morì quando sua figlia aveva 5 mesi, all’epoca era il più alto capo femminile delle Hawaiì.
Victoria prende il nome “Kamamalu”, che ha il significato di maestoso, da sua zia materna, la regina Kamamalu (1802 – 1824) che fu la consorte del monarca Kamehameha II (1797 – 1824).

Entrambi i sovrani morirono giovanissimi a Londra a causa di un banale morbillo, dove si recarono affrontando un lungo viaggio per incontrare e chiedere sostegno politico e protezione a Re Giorgio IV (che tra l’altro non li ricevette mai).

Battezzandola con il nome Victoria si volle anche sancire la stretta amicizia dei reali hawaiiani con quelli britannici, anche perché fu la regina Vittoria d’Inghilterra che restituì la sovranità delle isole hawaiiane a suo zio, il re Kamehameha III (1813 – 1854)

I kahu (i tutori responsabili della sua educazione) di Victoria furono John Papa ʻĪʻī  e sua moglie Sarai Hiwauli, che più tardi seguirono la giovane Victoria negli studi.

John Papa ‘I’i fu allevato nel tradizionale sistema di kapu e addestrato fin dall’infanzia a una vita di servizio agli alti capi, fu tra i primi hawaiiani che studiarono, imparando a leggere e scrivere con i missionari, tuttavia nonostante adottasse insegnamenti cristiani, mantenne un profondo amore e rispetto per la cultura dei suoi antenati.

John Papa ‘I’i fu selezionato e nominato kahu (educatore) anche per tutti gli studenti della Royal School, istituto che frequentò in quel ruolo, sebbene i suoi servizi politici fossero così richiesti dalla corte da essere spesso molto impegnato.
Victoria fu quindi educata alla Chief’s Children’s School (successivamente chiamata Royal School) insieme a tutti i suoi innumerevoli cugini e fratelli naturali o adottivi.

Fin dalla sua nascita tutti si aspettavano un futuro di visibilità nella posizione di Kuhina Nui se non anche nel ruolo di regina, perciò fu educata con grande attenzione allo schema di nobiltà, e politica, che avrebbe dovuto interpretare nel suo prossimo futuro.

All’età di 17 anni, Victoria Kamāmalu fu nominata Kuhina Nui da suo fratello Kamehameha IV subito dopo essere salito al trono nel dicembre del 1854.

Kuhina Nui era una posizione unica nell’amministrazione del governo hawaiiano e non aveva uno specifico equivalente nei governi occidentali del tempo. Questo ruolo prestigioso è stato descritto in termini generali come “Primo Ministro”, “Premier” e “Reggente”.

I Kuhina Nui detenevano la stessa autorità del re in tutte le questioni di governo, compresa la distribuzione della terra, i trattati negoziali e altri accordi come la dispensazione della giustizia.

Dal 1845, con un atto legislativo, l’ufficio di Kuhina Nui era stato unito a quello del ministro degli Interni. Data la giovane età di Victoria era chiaro al Re, al Consiglio privato e al Consiglio legislativo che non poteva legalmente essere adatta per ricoprire il ruolo di ministro degli Interni. (Articolo 73 della Costituzione delle Hawaii del 1852).

Pertanto il 6 gennaio 1855 fu approvato un atto per abrogare la precedente legislazione e lei ricevette il suo ruolo di Kuhina Nui dopo dieci giorni. (Archivi di stato delle Hawaii)

L’articolo 45 della Costituzione del Regno hawaiiano del 1852 recitava:

“Tutti gli affari importanti del regno che il Re sceglie di trattare di persona può farlo, ma non senza l’approvazione del Kuhina Nui. Il Re e il Kuhina Nui avranno un negativo nei reciproci atti pubblici.”

Quella Costituzione chiarì ulteriormente alcune delle responsabilità dell’ufficio, compresa la sua autorità in caso di morte del re o di minoranza dell’erede al trono.
L’ufficio di Kuhina Nui funzionò dal 1819 al 1864, attraverso i regni di Kamehameha II, III, IV e V, e questo ruolo fu impersonato da 4 donne e 2 uomini.

Ka’ahumanu
[(1768 ca – giugno 1832) regina consorte e reggente del Regno delle Hawaii e Kuhina Nui, fu la moglie preferita di Kamehameha I e anche la figura politica capace di esercitare un’enorme influenza durante il suo Regno]
era una persona così potente, oltre che la prima Kuhina Nui, che la successiva femmina Kuhina Nui adottò il suo nome:
Kīna’u (Ka’ahumanu II) (1832-1839)
Kekauluohi (Ka’ahumanu III) (1839-1845)
e Victoria Kamamalu (Ka’ahumanu IV) (1855 -1863).

Gli unici maschi Kuhina Nui furono Keoni Ana (1845-1855) e il padre di Victoria, Mataio Kekūanāo’a (1863-1864)

La Costituzione (1852 – articolo 47) affermava che il Kuhina Nui (Premier) in assenza di un Monarca avrebbe occupato l’ufficio vacante:

“Ogni qualvolta che il trono diventerà vacante a causa della morte del Re, o altrimenti, e durante la minoranza di qualsiasi erede al trono, il Kuhina Nui, in quel momento dovrà, durante tale vacanza o minoranza, svolgere tutti i compiti incombenti sul Re, e avrà ed eserciterà tutti i poteri, che con questa Costituzione sono conferiti al Re”.

Questa situazione si verificò una sola volta nel corso della storia hawaiiana, quando Victoria Kamamalu (Kuhina Nui con il nome di Ka’ahumanu IV) assunse i poteri della monarchia – e fu concettualmente “Regina” per un giorno, il 30 novembre 1863, e quindi fu la prima donna reggente del Regno delle Hawai’i.

Tralascio gran parte delle interessanti ricerche storiche, politiche, geografiche, esoteriche e monarchiche delle Hawaii (soprattutto riferite a Victoria ma non solo) che ho fatto in questo periodo. Per raccapezzarmi tra tutte le vicende, i personaggi e le ramificazioni dinastiche della monarchia hawaiiana ho avuto bisogno di parecchio tempo, a causa delle decine di nomi a testa per regnanti, figli, nipoti e intricate parentele per ciascuno con tutti loro, la cultura differente e le migliaia di k nella loro scrittura ha fatto sì che abbia dovuto fare una continua verifica del chi, come e cosa, e magari perché.

Tutto questo all’interno di un periodo storico che copre poco più di 200 anni, durante il quale gli hawaiiani sono passati dalla società tribale alla quasi estinzione (attualmente gli hawaiiani purosangue sono il 6% della popolazione), e a tutto questo occorre dedicare ulteriore tempo. Ma visto che mi interessa e mi riguarda lo farò, lo sto continuando a fare con grande amore.

Però, proprio per Victoria, perché so che anche a lei preme, avevo il vivo desiderio di pubblicare la sua storia. Ma solo raddrizzare tutti gli appunti e le ricerche che ho compiuto, – pur rendendomi conto che questa lettura è impegnativa e non troppo scorrevole – e unire tutti i pezzi che ho prima cercato, tradotto, chiarito e assemblato, e che ho cercato di collegare con “un senso”, mi portava a posticipare la pubblicazione di questa testimonianza.

E mentre eravamo in giardino 2 giorni fa dicevo a Sandro del mio desiderio di riordinare e pubblicare questa ricerca sul mio blog (per poi magari rivedere e perfezionarla in seguito), proprio mentre glielo stavo dicendo è passato sopra le nostre teste un falco, e poco prima avevo terminato le ricerche sul falco ‘io, che dà il nome al ‘Iolani Palace. E ho capito che questa cosa è da fare adesso.

Palazzo ‘Iolani nasce per Victoria

‘Iolani Palace era la residenza reale dei sovrani del Regno delle Hawaii, a partire da Kamehameha III sotto la dinastia Kamehameha (1845) e termina con la regina Lili’uokalani (1893) sotto la dinastia Kalakaua, fondata da suo fratello re David Kalakaua (re delle Hawaii dal 1874 al 1891).

‘Iolani Palace si trova nel distretto della capitale del centro di Honolulu, nello stato degli Stati Uniti delle Hawai’i e attualmente è un punto di riferimento storico nazionale elencato nel registro nazionale dei luoghi storici.
Dopo che la monarchia fu rovesciata nel 1893 Palazzo ‘Iolani fu utilizzato come edificio capitolare per il Governo provvisorio, la Repubblica, il Territorio e lo Stato delle Hawai fino al 1969. Il palazzo fu restaurato e aperto al pubblico come museo nel 1978. Il ‘Iolani Palace è l’unico palazzo reale sul suolo statunitense.

Quando David Kalakaua assunse il trono, l’originale Palazzo ‘Iolani era in pessime condizioni e soffriva di danni causati dalle termiti di terra, pertanto ordinò che il vecchio palazzo fosse raso al suolo.

Quello che è poco noto, ed è incomprensibile che non lo si scriva chiaramente ogni volta che se ne parla, è che l’originale Palazzo ‘Iolani fu costruito nel luglio del 1844 da Mataio Kekuanaoa (che fu per lungo tempo Governatore Reale di O’ahu e marito di Kina’u, figlia di Kamehameha I) per sua figlia la principessa Victoria Kamamalu, che, dalla nascita, avrebbe dovuto governare in qualche modo.

Successivamente fu acquistato da re Kamehameha III quando trasferì la sua capitale da Lahaina a Honolulu nel 1845.


In origine il palazzo, pur essendo la casa più grande delle Hawaii, era un edificio in legno e pietra chiamato Hale Ali’i (House of the Chiefs Casa dei Capi) e aveva solo un terzo della superficie del palazzo attuale. Durante il regno di Kamehameha V il nome di Hale Ali’i fu cambiato in ‘Iolani Palace, dopo i nomi di suo fratello Kamehameha IV (il cui nome completo era Alexander ʻIolani Liholiho Keawenui). Il nuovo nome si riferisce al falco “io ” quindi il nome tradizionale ʻIolani può essere tradotto come “falco del paradiso” o “falco reale”, che è uno dei simboli delle Hawaii e della spiritualità ancestrale delle isole.

Victoria Kamamalu era considerata pro-americana, infatti la principessa ebbe una stretta amicizia con i missionari americani. Musicalmente dotata, era una pianista e cantante esperta, suonava il melodeon (una specie di fisarmonica) e guidò il coro della Chiesa di Kawaiahao per molti anni.

Il ministro degli Esteri, Robert Crichton Wyllie, un amico fidato della famiglia reale, considerava improprio che una principessa reale cantasse in un coro e provò a convincerla di smettere, ma lei con fermezza rimase fedele ai missionari americani a Kawaiahao. Quando la famiglia reale passò dalla fede calvinista globale alla Chiesa cattolica riformata o alla Chiesa anglicana delle Hawaii, Victoria rifiutò di abbandonare la sua precedente fede.

Nel 1863, fondò la Società Ka’ahumanu (Aha Hui Ka’ahumanu) stabilendola ufficialmente nel 1864, un’organizzazione che si occupava del benessere dei malati e degli anziani hawaiiani, e originariamente per curare le vittime dell’epidemia di vaiolo.

Della sua vita pubblica e privata si sa poco o niente ma tra le righe vien fuori una ragazza differente, leale, forte, affascinante e anche anticonformista per l’epoca, insieme a un po’ di mistero che avvolge la sua morte.

Victoria Kamamalu si ammalò durante una festa tenuta nella residenza del vescovo a Haleākala, a Honolulu, nel febbraio 1866. La malattia (non ho trovato nessuna notizia sul “cosa può essere stato” a portarla alla morte) continuò e provocò la paralisi all’inizio di maggio. Rimase a letto per tre settimane prima di lasciare questa terra. La domenica sera precedente i membri delle sue due chiese hanno supplicato il Signore, ma il problema era troppo grave per le loro petizioni e anche i dottori non erano più in grado di fare nulla per lei.

Victoria non si riprese e morì a casa di Papakanene a Moku’aikaua alle 10 di mattina di martedì 29 maggio 1866, all’età di 27 anni.

Il re suo fratello Kamehameha V organizzò un sontuoso funerale tradizionale hawaiiano (il che è strano perchè lei  da tempo frequentava i missionari occidentali) del quale ne scrisse in un lungo e indelicato articolo anche Mark Twain che era alle Hawaii in quel momento ed ebbe modo di assistere alle esequie troppo “pagane” a suo dire, durate settimane per onorare la prematura dipartita della giovane principessa.

C’è anche da aggiungere che Kamehameha V era uno dei (pochi) monarchi che cercava di rinvivire l’antica cultura hawaiiana e potrebbe aver preso il pretesto proprio organizzando un funerale in linea con la propria idea sociopolitica.

Egli fu il primo re ad incoraggiare la ripresa delle tradizioni locali e sotto il suo regno le leggi contro il “kahunaismo” vennero abrogate. Venne creato un Consiglio nazionale della medicina, con membri della medicina kahuna e la’au lapa’au (della quale Morrnah Simeona era un’esperta) la medicina hawaiiana tradizionale ancora praticata. Richiese comunque che i Kahuna documentassero per iscritto i loro rimedi e che questi fossero riconosciuti dal consiglio nazionale della medicina come praticabili senza danni sulla popolazione.

Nel 1865 con una legge apposita venne liberalizzata la vendita di liquori agli hawaiiani locali. Kamehameha V, che era chiamato però a ratificare l’atto, sorprese i sostenitori del decreto dicendo “Non siglerò mai la condanna a morte del mio popolo”.

L’alcolismo era infatti una delle molte cause che lentamente ma progressivamente stava portando ad una moria di nativi hawaiiani.

Mataio Kekuanao’a e sua figlia Victoria Kamamalu – circa 1850

Ti Amo Mi Dispiace Perdonami Grazie

*Prima dell’istituzione dell’ufficio di Kuhina Nui da parte di Kamehameha I, c’era una posizione chiamata Kālaimoku (“kālai” che significa “intagliare” e “moku” essere un’isola). Questo era un antico ufficio fin dall’alba della civiltà hawaiiana.

Nella Costituzione del 1852, in lingua originale hawaiiana, viene scritta 14 volte la parola Ho’oponopono utilizzata nel contesto di “correggere, stabilire, regolamentare, regolare, determinare, risolvere,”.

4 commenti su “Victoria Kamamalu la prima regina delle Hawaii

  1. Cara Silvia, che bella biografia. Sì, Victoria doveva essere un persona molto particolare. Non a caso, vi siete sintonizzate così intimamente. Aspettiamo altri sviluppi … Silvana

  2. Cara Silvia, sono riuscita a leggere tutto il tuo articolo sulla storia di questa regina. Ci sono veramente dei dati sincronizzati alla tua persona e delle particolarità a cui fanno pensare. Molto bella questa biografia. Grazie di cuore

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