Neale Donald Walsch e la mia amica Pina

Con Pina Di Loreto è iniziata per lavoro e continuata per delicatezza, similitudini e simpatia. Ha acquistato a febbraio il mio ebook Amore da conquistare e con cui stare, poi Lui Sa nel Grande Disegno, e tra chiacchiere via email e scambio di opinioni siamo diventate amiche (per ora) virtuali  ma c’è un’intesa di empatia e di nomi (chi ha letto LuiSa sa che la mia vita è una mappa di nomi ricorrenti, tra l’altro sua figlia si chiama come me) e di connessioni che a caso proprio non è.

Pina è veramente una bella persona e il suo percorso spirituale e lavorativo è… No faccio di meglio! Le chiedo di scrivermi un altro articolo per approfondire il suo cammino perchè me ne ha parlato in email ed è davvero un’altra interessante condivisione da fare.

Buona lettura e buon divertimento!

P.s.: Guarda anche il video “La Piccola Anima e il Sole” QUI

Pina Di Loreto

Un fine settimana a Bologna con Neale Donald Walsch a parlare con Dio. E con un sacco di altra gente simpatica.

Beh, certo, dipende da come reagisci a quello che ti sei fumata/bevuta/sniffata prima… Infatti, questo di drogarsi potrebbe essere un mezzo per parlarci (con Dio, Elvis, un mandorlo, una pietra o un paio di forbici) e per farsi anche rispondere (non l’ho inventato io, i santoni di tutte le civiltà lo fanno, gli indiani d’America chissà che ci mettono dentro al calumet della pace?), a me per esempio quando esagero coi vizi mi dice che era meglio godere di tutto il bello e il buono che c’è fino a un certo punto. Meglio fermarsi quando ti prende a ridere anche di piccole cose non così comiche ma susciti ancora simpatia e condivisione della risata, poi quando inizi a vomitare, sentire freddo, la testa gira vorticosamente, non riesci a camminare dritto, ecc… susciti solo tristezza e compassione.

Comunicare con la divinità non è tuttavia così lontano dalla maggior parte della gente, credo che prima o poi a chiunque sia venuto in mente di farlo. Pochi però sono riusciti ad ascoltarne la risposta ed è per questo, immagino, che i libri di Neale Donald Walsch riscuotono tanto successo.

Quando ho letto le sue “Conversazioni con Dio”ero così felice di ricevere quei messaggi che lo benedicevo ogni pagina (non Dio, Neale!) e pensare che un giorno avrei potuto incontrarlo mi sembrava un sogno lontano.
E il sogno si è quasi avverato a Roma a ottobre scorso all’evento “Le chiavi del cambiamento” (nel senso che ho visto Neale in diretta parlare col pubblico presente in sala, però lui era in teleconferenza, non fisicamente presente), ho prenotato la conferenza che terrà a Roma martedì 15 maggio (domani!) ma non pensavo proprio di poter essere presente ai due giorni di seminario a Bologna… Devo aver sognato troppo forte, perché una settimana prima dell’evento, Steve Russo (www.conversazionicondio.com), essendo io iscritta alla mailing list dell’associazione, mi ha inviato una richiesta d’aiuto perché aveva bisogno di volontari per lo staff…

Un paio di altre coincidenze favorevoli mi hanno liberato una corsia preferenziale che ho percorso a sirene spiegate, felice di interpretare l’omino che passa sul mezzo di servizio ringraziando per la fortuna di non essere nell’ingorgo della strada a lato.

Eccomi al primo incontro con la mia amica Lidia (la traduttrice in italiano del messaggio quotidiano di Neale, inviato su richiesta via e-mail), persona che definire meravigliosa non è un’esagerazione, l’ho contattata via face book e ho scoperto che ha molti interessi simili ai miei, (ehm…con la differenza che lei li coltiva da più tempo e meglio di me), abbiamo chattato per mesi scambiandoci informazioni e sensazioni e sperimentando un feeling tale che quando ci siamo incontrate di persona era come rivedere una vecchia amica e tutti quelli che ci vedevano insieme erano convinti che ci conoscessimo da anni. In questi appuntamenti è normale arrivare senza sapere con quali mezzi tornare perché di domenica sera i mezzi pubblici hanno orari quasi impossibili, specie se devi prendere coincidenze per posti strani, cercare qualcuno che ti dia un passaggio e trovare chi per tornare passa proprio davanti casa tua e magari si sente solo e cerca un compagno di viaggio.

E la coincidenza è presa! È normale anche che la tua amica Silvia Paola (che non hai mai conosciuto di persona ma leggi il suo blog, è tua amica su fb e vi scambiate e-mail da pochi mesi anche se sembra che la conosci da una o più vite) ti chieda di cercare Max Damioli (che tu NON conosci neanche per chat) per abbracciarlo da parte sua fino a togliergli il respiro (e che paradosso toglierlo a uno che insegna a farlo meglio!) e tu sei lì a fare l’accoglienza, sono già arrivati tutti, non l’hai visto, l’evento sta per cominciare ma non ti preoccupi, ti sarà sfuggito, lo troverai all’intervallo, e vedi arrivare uno che gli somiglia (l’ho visto sul suo sito www.maxdamioli.net) e dirgli: “Max Damioli?” “In persona!” “Ciao, sono Pina [stretta di mano tonica ma non stritolante, di quelle che piacciono a me] e ho un messaggio da Silvia Paola Mussini, te lo darò dopo”.

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E poi, sempre con tanta fiducia e zero stress, all’intervallo rivederlo, sentirlo chiederti di dargli il messaggio e abbracciarlo forte forte forte, così, semplicemente… Poi certo, due chiacchiere, ci si conosce, si parla, si scopre che si può applaudire in qualsiasi momento una battuta o qualsiasi cosa che colui che sta parlando dice, senza disturbare nessuno e senza sentirsi obbligati a farlo se non lo si sente vero, come fanno i sordomuti, in silenzio, semplicemente muovendo le mani come quando si canta “farfallina bella e bianca…” ai bambini (ok, parlerò in gergo tecnico: prono-supinazione dell’avambraccio flesso sul braccio che sta in abduzione extrarotazione), cosa che lui faceva ogni tanto e poi contava i curiosi che andavano a chiedergli il perché e l’ultima volta che ci ho parlato mi ha regalato un naso rosso!

E che dire dello staff? Uno si immagina tutta gente spiritualmente molto evoluta (e qua ci siamo), persone serie (tipo me, insomma, serissime!), discorsi ad altissimi livelli (ed è assolutamente vero), davanti a cene da mangiare con moderazione, per non parlare del bere… e finire a farsi fuori piatti di tagliatelle agli agrumi (gnam gnam, che ve lo dico a fa’?), bicchieri di vino rosso fra risate, abbracci, per scoprire di avere molto più in comune con quel branco di –fino a poche ore prima – sconosciuti che con gente che si conosce da anni.

Nella foga di raccontare della bella gente che ho conosciuto ho dimenticato Neale…

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A parte il contenuto di quello che dice, è anche lui proprio come lo staff, (è vero, è vero, siamo stati bravi ad insegnarglielo), è capace di dirti una cosa che ti entra dentro all’anima con una battuta che ti fa anche ridere. Ad esempio, ha raccontato di una tizia che era presente ad una sua conferenza che ascoltava con una espressione assolutamente impassibile, al che Neale le ha chiesto se avesse problemi, lei non ne aveva, se stesse bene, sì stava bene, se era divertita e lei diceva di sì, sempre con la stessa espressione…“Beh, fallo sapere anche alla tua faccia!”.

Ci ha fatto notare che le persone non si guardano mai in faccia per più di un secondo e non si toccano mai, e c’è un grande bisogno di sentirsi toccati, di essere guardati. Mi è tornata in mente mia figlia, che da bambina si metteva letteralmente attaccata alla mia faccia per essere guardata, prima di assorbire il messaggio che è maleducato guardare le persone negli occhi, oppure rovesciava il contenuto della bottiglia per terra, o faceva altri guai per attirare il mio sguardo, se glielo avevo negato per troppo tempo. Uno sguardo arrabbiato o severo è sempre meglio di nessuno sguardo.
E il traduttore!!! Una voce di una bellezza immensa (è un cantante che copre tre ottave) anche solo se parla, ma non si tratta solo del timbro. È una persona che ha coltivato la propria bellezza e la trasmette col timbro della voce e con il modo di interpretare, anche se sta solo traducendo le parole pronunciate da un altro.

Un evento di questa portata non ti lascia indifferente. Ti si imprime nella memoria e lo vuoi condividere, perché sai di avere in comune con la maggior parte delle persone molto più di quello che puoi pensare, con la differenza che hai avuto la fortuna di incontrare chi ti prende per mano e ti invita ad andare fuori a giocare (“Go outside and play!”) quando hai smesso da troppi anni di farlo.

Pina Di Loreto

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12 commenti su “Neale Donald Walsch e la mia amica Pina

  1. Ciao Pina!
    Ti ringrazio dalle tue parole che mi fanno sentire apprezzato e benvoluto: mi hai letteralmente BENE-DETTO!:-))

    Ho l’abitudine di non farmi disturabare dai (moltissimi) commenti negativi su chi sono e come mi comporto e tendo a evitare anche eccessivi entusiasmi quando il mio Ego viene coccolato come in questo caso…tuttavia, potendo decidere, scelgo questi ultimi!:-))

    E’ stato bello abbracciarti in vece di Silvia e regalarti un Naso Rosso. Spero di poterti “strizzare” dal vivo e in vece di nessuno.

    Ciao!max:-)

    1. Ciao Max, anche per me è stato bello abbracciarti e parlarti, spero di vederti presto (in vece che non vederti :D) e grazie della tua risposta! Anche da parte del mio Io-Pirla (cit. Igor Sibaldi). Pina

  2. Pina, grazie per il bellissimo articolo e per l’apprezzamento. Reciproco 😉 E grazie a Silvia Paola per la condivisione!

  3. Grazie x questa condivisione ho letto tutti i libri di WALSCH NE HO 16 mi pare e li ho letti in un momento di percorso molto tosto mi hanno aiutato e continuano a farlo…avrei voluto esserci anch’io ma altri problemucci mi hanno portato altrove!
    Grazie a te omonima e grazie a te grande Silvia Paola!

  4. Sono molto contenta che la mia sorellina (ha 12 anni meno di me) abbia fatto un così grande percorso interiore da diventare quella che scrive quello che ha scritto e da emanare gioia e serenità a chi le sta intorno. Mi ricordo la sua eccessiva timidezza e riservatezza, che la rendevano goffa e impacciata, quasi paurosa di esserci. Adesso sono io goffa e impacciata e non riesco più a parlare con le persone, suscito odio e incapacità in chi mi frequenta per necessità, perché nessuno mi frequenta per piacere, la mia faccia esprime tristezza e angoscia (se la vedesse Neal!), la mia vita è costellata di dolore e mi manca totalmente la forza di vivere. E’ solo un ricordo quando ero io a dare forza a tutti, ad aiutare chi mi stava intorno e desiderava aiuto, ad aprire la casa a chi voleva sfogarsi e raccontarmi la sua angoscia per liberarsi, a traslocare per tutti, a verniciare le case, a spostare i mobili. Senza chiedere nemmeno un grazie, nella continua speranza (anzi, certezza) che il Signore mi avrebbe benedetto, dandomi una vita piena di amore e di abbondanza. Invece sono sola e povera.
    Adesso voglio te, Pina, vorrei che tu vivessi vicino a me e mi trasmettessi quotidianamente la tua energia. Sei stata fenomenale: sei una donna forte e sicura, piena di interessi e di vita; di conoscenze e di umiltà; di competenze e di semplicità. Vedi il mondo con chiarezza e com-prendi tutto. Logico che sei stata scelta per percorrere quella “corsia preferenziale” di cui ci racconti.
    Grazie di esistere
    Tatta

    1. Cara Gabriella… vuoi una mia sensazione anche se probabilmente ti farò un pò di male..? Io fossi Pina scapperei a gambe levate da una sorella come te, che mi dai l’idea di volersi aggrappare e sostenere perchè non ha nè voglia nè intenzione di rafforzare le proprie gambe e allargare la propria visuale lavorando su se stessa.

      Dal pochissimo che conosco Pina, e ci frequentiamo solo via email per ora, è esattamente come hai detto: brillante, acuta, intelligente, collaborativa, umile, affidabile e ha un gran senso dell’umorismo. E si è guadagnata OGNI dettaglio della stima e dell’ammirazione che suscita conoscendola e avendo a che fare con lei.

      Più che dire (e pensare) “Adesso voglio te, Pina, vorrei che tu vivessi vicino a me e mi trasmettessi quotidianamente la tua energia” perchè non tiri fuori CHI tu sei e dimostri prima di tutto a te stessa che amarti e amare a piene mani senza piangersi addosso e aspettarsi qualcosa dagli altri è la prima cosa che può portare a te, e a chi ti circonda, quell’Amore e quella gioia che a leggerti sembra che dovrebbe cascarti dal Cielo..?
      Ti auguro sinceramente il meglio, un DNA eccellente ce l’hai. OGNI giorno è una rinascita, approfittane!

      1. Tutto ciò che dici, Silvia Paola, è vero, compreso che non ho voglia di fare niente. Niente su di me, niente per gli altri, niente per le cose. Ma non aspetto che mi caschi dal cielo, accetto semplicemente di essere esaurita, nel senso di finita, come le pile. E ne subisco con dignità le amare conseguenze. Pina non ha bisogno di scappare da me, perché è già abbastanza lontano. Quello che non hai capito è che ci sarà una ragione o mille ragioni per le quali una persona si ritrova a stare così male! Tu non sai niente del mio vissuto. Dalle tue parole traspare che io senta invidia per mia sorella, invece è esattamente il contrario: sono felice per i suoi successi.
        Gabriella

  5. Cara (e lo dico di cuore), no davvero non dai idea di invidia o gelosia verso tua sorella (che sarebbe disdicevole ma sarebbero energie vive e attive), solo di rassegnazione e di lamento (che sono emanazioni di energie “morte” e in stallo). E ti ho risposto così perchè so cosa provi, perchè ogni essere (io sì almeno) ha provato stasi, blocchi, perdita di direzione e senso di inutilità.

    So che sai che dipende da te cambiare o ottimizzare e anche se sei in un momento “congelato” l’unico sblocco te lo può dare l’Amore e il fluire verso un sentimento di incondizionata generosità. Nei tuoi confronti innanzitutto. E soprattutto un allenamento al “non pensiero”.

    Il discorso sarebbe lungo ma la teoria è molto molto semplice. Per lavoro scrivo testi (con i miei soci) perchè so cosa vuol dire essere morti dentro e il mio compito è affiancare quelli che si erano persi, come inconsapevolmente mi ero persa anch’io tanto tempo fa.

    Perdona la mia durezza, sento che sei tonica e molto potente e puoi reggere il fastidio di leggere quello che ti ho scritto. E una parte di te “sa” e vuole splendere come merita. Questo è il percorso di ogni essere che vuole amarsi, amare e stare bene in questo Viaggio terreno. Bisogna solo scegliere, finchè si è in tempo, di Agire come se si fosse amore.

    Ti abbraccio forte, buon week end

    1. Ok: Mi Dispiace Perdonami Grazie Ti Amo
      e buon we anche a te
      io devo lavorare sia domani che domenica…malvolentieri. Ma cercherò di metterci un sorriso.

  6. GRAZIE per avermi permesso di condividere con tutti voi un’esperienza gradevolissima,leggendo il tuo articolo mi è sembrato di esserci.

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