Carmen Dell’Orefice una moderna leggenda

Carmen Dell’Orefice nasce nel 1931 con origini italo ungheresi. La sua infanzia non è facile, a causa dei problemi dei genitori viene affidata a parenti o in case famiglia fino all’età di undici anni. Nel 1942 con la madre si trasferisce a New York. A 13 anni viene notata dalla moglie di un noto fotografo su un bus mentre torna da una lezione di danza e inizia a lavorare come modella nel 1946 con un contratto di 7 dollari all’ora. Nonostante l’ingaggio Carmen ha una vita economicamente disagiata. Racconta che per risparmiare sul biglietto del bus va al lavoro con i pattini e con la mamma cuce abiti per avere entrate extra. La sua struttura esile, racconta, è mantenuta principalmente dalla scarsa alimentazione per la precaria economia familiare, e la sua linea filiforme costringe gli assistenti dei fotografi per i quali posa a spillarle in modo particolare il tessuto per far sì che gli abiti si adattino al suo corpo magro. Nasce uno stile dettato dalle sue fattezze particolari di estrema snellezza e contemporaneamente di raffinata eleganza.

Nel 1947 a 15 anni viene fotografata per la copertina di Vogue tra le pochissime teen ager che hanno avuto (ben molti anni dopo di lei) l’accesso a quella cover. Da lì la sua ascesa. Lavora con i migliori e più celebri fotografi del mondo, con interruzioni professionali per scelta o per problemi personali, fino a trionfare di nuovo e ancora oggi alla straordinaria età di 80 anni.

La sua vita personale ha avuto alti e bassi: tre matrimoni e svariati aborti, grossi problemi emotivi con la figlia, una serie di vicissitudini che racconta con lucida oggettività e per due volte la perdita dell’intero cospicuo capitale personale (entrambe in azzardate operazioni in borsa, l’ultima da parte di un caro amico) ma la sua bellezza (eterna!) e la sua gioia di vivere la accompagnano comunque con estremo ottimismo. Viene descritta da tutti, da sempre, come una donna pratica, semplice ed estremamente solare.

Una serie di esperienze sufficienti per incidere dolori e dispiaceri sul suo volto e non solo. La Dell’Orefice ha la sua parte di rughe (ovviamente), ma è una donna intelligente, riflessiva e volitiva, ha in qualche modo fatto la pace, momento per momento, con il suo tumultuoso passato e vive il suo perenne presente. Ha assolto se stessa di ogni sentimento di colpa e mantenuto la calma imperturbabile serenità che mostra in viso. Il suo splendore deve sicuramente essere stato sostenuto da un lungo e perseverante regime di cura della pelle e del fisico come ammette, in costanti esperimenti di unguenti e pozioni. In quale altro modo dichiara di volersi così bene da poterlo trasmettere con quest’immagine esteriore straordinaria?

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“Negli ultimi anni sia un partner che ho amato profondamente che mia madre sono morti, e poi piano piano molti amici stretti. Ne ho tratto la mia filosofia” con un sorriso continua “Mi sono impegnata a cercare di aiutare le persone a morire di una buona morte. Io non credo ai funerali e nell’annientare se stessi nel dolore e nel rimpianto. Io credo alla celebrazione della vita, e scelgo di mostrare alle persone, mentre sono in vita, quanto le amo e quanto mi preoccupo per loro. E io non credo nel business di sepoltura… Sono un donatore di organi. Se la mia pelle i miei occhi sono intatti sarà ottimo usarli e che si butti tranquillamente il resto nella spazzatura”.

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E resta ferma nel suo proposito “Voglio morire con i miei tacchi alti”.

altre foto di Carmen Dell’Orefice QUI

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